26 giu 2009

Cari lecchini.

Non riesco a sopportare i lecchini, i ruffiani, insomma: I LECCACULI. Non sopporto il loro annullamento perpetuo in favore di qualcun altro; non sopporto la loro ambiguità; non sopporto la loro ipocrisia. Essere leccaculo è uno status particolare. Parlare con queste persone è impossibile: per incapacità personale (innata o provocata) a sostenere qualsivoglia discussione, qualunque cosa dirai è sbagliata; negheranno l'esistenza, ti sputtaneranno per mettersi in mostra nella vita sociale e lavorativa.

Proveranno in ogni modo a far vedere come sono migliori di te: loro appoggiano il "CAPO", o chi ritengono/individuano come tale). E ne fanno motivo di vantarsi. Forse hanno fisiologicamente bisogno di un capo, di qualcuno che gli dica cosa fare o comunque sia qualcuno cui dar ragione. Non tutti, però, sono di ragionier Fantozzi. C'è anche chi prova ad elevarsi alla pari del proprio CAPO. Che fa il leccaculo pensando che dando ragione al proprio "capo", se non hai dei vantaggi, si diventi come lui, o si sia stimati come lui. Cari leccaculi, vi conviene subire pedissequamente il vostro annullamento?

Ora so che tutti coloro che leggeranno proveranno ad individuare un leccaculo trovandolo probabilmente. Piccolo consiglio: la regola cardine del poker dice che se alla terza mano non hai trovato il pollo, il pollo sei tu. Non aspettate la terza mano, cominciate a vedere se per caso i polli siete voi. Dopo accurata indagine interna, controllate pure i leccaculi che vi circondano. Non sia mai che vi hanno contagiato.
****
Upload sui danni del nubifragio: dunque le stazioni della metropolitana fin da lunedì scorso hanno ripreso a funzionare bene su tutta la linea e le riparazioni della strada fotografata nel post precedente sono state ultimate definitivamente ieri sera, e da stamattina è aperta nuovamente al traffico. Habemus asfaltus ... ma solo sul tratto che era saltato. Il resto sono tutti sanpietrini. Aspetteremo il prossimo nubifragio o completeranno il resto della strada?? Chi vivrà vedrà: l'importante è che l'hanno riparata.

21 giu 2009

Nubifragio a Napoli.

Stanotte Napoli è stata colpita da un violento temporale. Diversi, difatti, i danni in varie parti della città. E finché ci si limita a qualche tombino saltato, o qualche albero caduto diciamo che si rientra in alcune conseguenze fisiologiche per i nubifragi. Diverse strade si sono allagate perché il drenaggio non è ottimale; alcune stazioni della metropolitana (che comunque è di recente costruzione) subiscono problemi (questa volta sono state 4 stazioni - su 14 - della linea 1); molte strade che hanno i "sanpietrini", e spesse volte sono importanti arterie stradali, devono subire manutenzione urgente al fine di evitare di paralizzare ancor di più il traffico. Ne consegue rattoppi a destra e a manca, e quindi strade avvallate e dissestate.

Nelle foto che vedete e da me scattate siamo nei pressi della stazione della Metropolitana di Napoli, stazione di Salvator Rosa (stazione inaugurata nel 2001). La strada è stata oggetto di riqualificazione urbana nello stesso anno. Siamo nel 2009 e già diverse volte, dal 2001 ad oggi i "sanpietrini", sono stati divelti dai temporali e sono stati risistemati (e riguardava pochi sampietrini, per lo più adiacenti ai marciapiedi). Adesso, come si vede nelle foto, la situazione è un po' estesa e la strada è chiusa (non si sa ancora per quanto). Questa è l'ulteriore dimostrazione, per chi ha dei dubbi (e ve ne sono), dell'assoluta inadeguatezza del pavè a sostenere sia il forte traffico urbano delle grandi città; sia a sostenere le intemperie; sia per una sicurezza adeguata (i sampietrini diventano spesso viscidi con la pioggia).

Altre fotografie le trovate sul sito de Il Mattino. Giusto per la cronaca: il terrapieno crollato al Conte della Cerra, si trova a cinquecento metri dalla metropolitana di Salvator Rosa.

19 giu 2009

Omicidio a Montesanto.

Ho visto e rivisto le immagini, dalle quali sono rimasto molto turbato. Cercando on line ho letto diversi articoli sull'argomento. Ho provato a farmi un'opinione in modo lucido, ma non trovo termini più adeguati di VERGOGNOSO per commentare quello che è successo.

Inizialmente mi son detto: forse la paura per il raid ha fatto avere reazioni che lucidamente nessuna di quelle persone avrebbe normalmente. Poi ho messo in dubbio questa affermazione dopo aver visto le immagini. Poi un altro dubbio: e se quella persona non fosse stata rumena? Altro dubbio ancora: chi abita a Napoli sa bene che a cento metri dalla stazione c'è il "Vecchio Pellegrini" che è un ospedale. Come mai è arrivata una sola ambulanza dopo un po' di tempo e per due feriti?

Dediche personali:
1) A tutti i presenti dal minuto 1.04 al minuto 1.55, ma in particolare al signore rotondetto in maglia rossa (si vede per la prima volta, rimane vicino a Petru per almeno 20 secondi, ed in zona ulteriori 30 prima di scappare in modo vile dinanzi all'altrui morte): visto che non eri in preda al panico, dato che il tempo di fare il biglietto il signore l'ha trovato e ha fatto passare 50 secondi prima di scappare, hai anche trovato il tempo di guardarlo negli occhi e di accorgerti che era ferito, ma hai trovato il tempo anche di vergognarti? Troverai il tempo di spiegare alla ragazzina con te come ci si comporta nella vita? Hai trovato anche il tempo per sapere che è vergognoso che nè tu nè nessuno dei presenti ha avuto la presenza di spirito di chiamare un'ambulanza?

2) Alla signora di bianco vestita (minuto 2.00): 42 secondi per rammaricarsi? Poverino, vero? Bah che città infernale.

3) Recordman il signorotto che entra al minuto 2.23 e se ne esce al minuto 2.28: 5 secondi per capire che: era rumeno, stava morendo, non era un bel momento per prendere la funicolare e che se la poteva fare a piedi.

4) Splendido anche il signore che al minuto 2.14 entra in scena con cellulare (ultimo modello?) e buste al seguito: ha avuto la lucidità di entrare, guardarsi intorno, vedere il moribondo, accorgersi che alla fine era più importante la sua telefonata, e tempo 15 secondi non ha trovato di meglio da fare che andarsene.

Se Napoli è anche considerata una città di merda da qualcuno è anche per questo. Io mi dissocio da queste quattro persone che hanno dimostrato di risiedere indegnamente in questa città, come la loro presenza sarebbe sgradita in qualunque altro posto civile. Non è loro compito combattere la camorra, evento criminale e ulteriormente indegno di un posto che dovrebbe essere civile, in quanto tale compito è dello stato. Ma chiamare un ambulanza è cosa da poco. Confortare un moribondo è carità nel senso migliore del termine. L'indifferenza è un brutto male.
Articoli o blog correlati
Il Blog di Umberto
Il Corriere del Mezzogiorno
Così muore un innocente nell'indifferenza di Napoli (Francesco Merlo)

18 giu 2009

Ipse dixit-1: Niccolò Ghedini.

Ipse dixit è tutto ciò che - all'apparenza e senza alcun personale commento ulteriore - sembra essere (ed in alla fin fine è) incoerente rispetto a quanto detto precedentemente dal soggetto stesso, o rispetto a ciò che questi rappresenti o abbia rappresentato; o che - infine - meriti di essere sempre ricordato

"Non è casuale che l'avvocato (Giommaria Uggias) che difende Zappadu (il fotografo che ha scattato le foto a Villa Certosa) sia un eurodeputato dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. C'è una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere ..."

Niccolò Ghedini (Avvocato di Berlusconi e Parlamentare del PDL)

16 giu 2009

Rassegna della stampa estera.

Il sito internet della BBC oggi, sulla sua home page, scrive un articolo a firma di Stephen Mulvey, della visita di Berlusconi in America. Il quadro è, come al solito, sufficientemente impietoso a cominciare dal titolo riportato nell'home page: Oh no Silvio. Eviterà il Primo Ministro di offendere qualcuno nella visita negli Stati Uniti? Intanto non hanno dimenticato il bello, alto e abbronzato (anzi hanno poco gradito il revival di domenica). Inoltre viene raffigurato come un presidente inopportuno che viene impropriamente, quanto in modo assai acritico, appoggiato dai suoi, che trovano estremamente divertente tutto ciò che dice; e che “non considera cosa le altre persone, specialmente all’estero, potrebbero sostenere di ciò che dice … non ha la necessaria sensibilità e non si cura della sensibilità altrui …”

Ma una volta tanto occorre estendere anche le figuracce internazionali oltre la figura di Silvio Berlusconi: Le Figaro del 28 maggio scorso in un articolo di Richard Heuzè, invece parla dei 72 deputati italiani al parlamento europeo come dei fannulloni che straguadagnano e lasciano anche il lavoro a metà: per una paga di 150.00 euro a fronte dei 63.000 degli inglesi annui, corrisponde un’assiduità del 69% (a fronte dell’82% dei francesi e del 90% dei belgi): da notare che Achille Occhetto non risulta che abbia mai messo piede a Strasburgo, e non lo farà nemmeno il buon Silvio Berlusconi (salvo che non voglia dimettersi da presidente del Consiglio). Ottima scelta quella di candidarsi per un ruolo che si sa già che non si vuole ricoprire. Infine la metà degli eurodeputati italiani ha lasciato l’incarico per partecipare alle elezioni del 2006 e del 2008.

Riepilogo articoli.

Articolo in lingua originale (Le Figaro)

Articolo tradotto da Italiadallestero.info

Eviterà il primo ministro di offendere qualcuno nella visita negli USA? (BBC)

13 giu 2009

Un confronto con Barcellona.

Questo video è sintomatico di una certa differenza tra l'Italia e la Spagna. Il confronto mostra che tutto ciò che qui sembra normale, lì sembra assurdo, fantapolitica.

Ringrazio Michele Sforza che ha girato il video e la disponibilità dei suoi amici, e vi segnalo il suo interessante blog www.michelesforza.it da cui è tratto il video.

10 giu 2009

Quando la paura fa 90.

1) Breve commento alle elezioni.
Quando comincia a mancare lo spirito critico, è segno di declino di una società. Lo spirito critico dovrebbe essere coltivato dall'informazione, che notoriamente in Italia è identificabile nel numero 90. Il 90% dell'informazione è a 90° verso il potere, perchè ha paura, e si sa: la paura fa 90. Per fortuna ciò che rimane pare sia in crescita. Libero sostiene che è PERFETTO, quando in realtà il plebiscito di cui tanto si vantava Berlusconi non è avvenuto per niente. Forse pregustava i soldi della vendita di Kakà al Real, e c'ha visto doppio. Comunque sia: il 46% di inizio maggio ("minimizzato" a: ben oltre il 40%) è lontano. Comunque sia Libero una cosa giusta l'ha scritta nel titolo che commenta le elezioni: "Fuori i comunisti". Spero che Berlusconi la smetterà di prendersela con Stalin e dintorni per le cose che lui stesso dice.

Passiamo al PD: ha evitato di annegare, ma certo è ancora in acque alte: dovrà abbandonare il maanchismo, gettare il cuore oltre l'ostacolo e lanciare i giovani (non fuori dal partito, ma in una carriera politica degna di questo nome). Personalmente non capisco l'atteggiamento da "temevamo peggio". Peggio dei 4 milioni di voti persi? Peggio di così? Bah, francamente temo di non capire. Consiglio tutto personale: invece di provare a raccattare poltrone dai centristi-cattolici-papisti-semiberlusconiani ma anche del PD, perché non fare una scelta di campo coraggiosa ed alternativa? Tipo: perché non nominare Angela Finocchiaro segretario del PD e Debora Serrachiani sua vice? Scelta coraggiosa, tutta al femminile, quasi azzardata, ma potrebbe pagare. Mi sembra proprio che in questo caso assenza di senso critico e mancanza di coraggio siano tutti nel PD.

Inutile dire che IdV e Lega - per motivi diversissimi - continueranno a crescere fintantoché crescerà lo scoramento per i due più grandi partiti (e sia da un lato che dall'altro c'è motivo di delusione).

2) Beppe Grillo al Senato.
Sempre in tema di informazione a 90°: giustamente Grillo fa notare che per due anni la legge ha giaciuto senza che nessuno s'interessasse di 350 mila italiani (nè quotidiani, nè il Parlamento stesso), e Schifani sa solo dire: "Non ci si può rivolgere al Parlamento e nello stesso tempo offendere i componenti. L'offesa qualunquistica e volgare contro il Parlamento è già stata usata con esiti drammatici contro le istituzioni. Non dobbiamo assecondare istinti e pulsioni che nulla hanno a che fare con la tutela delle nostre istituzioni". Non so voi, ma al di là del termine "zoccola" (che francamente poteva risparmiarsi), non ho visto nessuna offesa personale. Toni assai duri, è certo. Schifani si ferma alle parole dure, non ai concetti. Si ritorna anche in questo caso al tema già trattato del binomio forma-contenuto (ne ho già scritto il 21 maggio scorso in relazione al successo di Berlusconi). Probabilmente la forma nuda e cruda usata da Grillo funziona per chi è attratto dai toni duri, e poi prova ad approfondire i concetti. Così, dal presidente del Senato (per l'alto ruolo che svolge) mi aspetto un commento profondo, sul merito e non solo e semplicemente sulle parole. Se qualche tono può sembrare eccessivo, penso che siamo tutti sufficientemente maggiorenni e vaccinati per sopportare una parolaccia e per non scandalizzarci per delle cose (peraltro anche condivisibili) dette a muso duro. Invece vedo molta superficialità nel commentare solo le parole di Grillo, i suoi modi estremamente diretti e qualche parolaccia. Vorrei che si commentassero i fatti.

3) Gheddafi in Italia.
Grande accoglienza in Italia per Gheddafi. Non entro nel merito, perché Gheddafi è un personaggio controverso ed il discorso è decisamente articolato. Rischierei di andare oltre le mie conoscenze: dico solo che dal Dalai Lama sono scappati tutti. Non che Gheddafi, in qualità di leader di uno stato straniero, non debba essere ricevuto. Ma anche il Dalai Lama doveva essere ricevuto, in quanto portatore di un messaggio di pace, in quanto Premio Nobel. Non il Papa, non Prodi, non D'Alema, non Camera e Senato (i presidenti erano Bertinotti e Marini). Solo Formigoni.

Video dell'intervento di Beppe Grillo alla commissione Affari Costituzionali del Senato. Sul suo blog anche il testo


8 giu 2009

L'affaire Noemi è informazione o gossip?


Caro Sandro,

le vicende che sto apprendendo negli ultimi tempi sul Presidente del Consiglio, mi mettono parecchio sconforto. Ma non, come si potrebbe pensare, per quanto concerne le sue faccende personali: quanto per l’accanimento estremo col quale una buona parte degli italiani (fomentati dai media stessi) vi si scagliano contro.

Ne esce ancora una volta il quadro di un’italietta deludente, che si trastulla e si gingilla con le chiacchiere e il gossip, e che ha disimparato a prendere un po’ più sul serio la vita. Tutti i giornalisti, stanno dicendo all’unisono che la vicenda Noemi non è un caso di intrusione nella vita privata, ma è un caso politico: “i cittadini hanno il diritto di sapere se il loro premier ha mentito o ha detto la verità. Se è un bugiardo o meno. E’ una questione di principio!”

I vari D’Avanzo & company, quotidianamente su Repubblica lanciano articoli filosofeggianti la trasparenza, l’onestà morale, il rigore etico… e gli appelli per una maggiore “sincerità” di Mr. B. si sprecano: su Facebook, su Repubblica stessa, e rimbalzano su tutta la rete dei vari blogger.

Ma forse, costoro non si sono accorti che Berlusconi mente da anni, a tutti, e non già sulle frequentazioni delle minorenni, ma sui suoi guai giudiziari, sulle vicende di governo e su tematiche ben più gravi di un libertinaggio con fanciulle più o meno giovani. E queste bugìe sono accertate da sentenze giudiziarie, atti, libri che raccolgono le varie testimonianze della vita del cavaliere.

E mi sapresti allora spiegare come mai gli italiani non si sono mai indignati sulle bugie dette dal premier in merito a temi politici, economici o giudiziari, e invece si indignano e creano un caso planetario per una vicenda di ragazze pon pon? Suvvia, non siamo sciocchi: gli italiani sono avvezzi ad essere impiccioni e ficcanaso; e potere intrufolarsi nella vita privata dell’uomo più ricco d’Italia, a chi non alletterebbe?

Questo voyeurismo morboso che pervade l’italica popolazione, dove la massima aspirazione di tante adolescenti è arrivare a fare le “veline”, le “letterine”, le “meteorine”, ed entrare nello star system, è oramai tristemente nel sangue di tutti noi.

Ma il Presidente del Consiglio ha poco da lamentarsi. Perché ad inculcare questo orribile modello comportamentale agli italiani, sono state proprio le sue reti televisive, pioniere del Grande Fratello, dei reality show e di tutta la spazzatura mediatica che ci viene quotidianamente scaricata dentro casa. E’ proprio grazie a questi programmi, che la gente ha disimparato a farsi gli affari propri. A vivere le vite degli altri. E a spiare dal buco della serratura nelle vicende più o meno pruriginose dei personaggi di pubblico interesse. Il meccanismo gli si è ritorto contro.

Di cosa ci lamentiamo ora? Nei paesi civili, un politico viene messo alla gogna per vicende spiacevoli relative al suo mandato elettorale. Non perché intrattiene delle frequentazioni con varie sgallettate del suo entourage. Mi sembra questo davvero un peccato veniale, se paragonato a situazioni ben più pesanti del suo passato, ma delle quali, agli italiani, non glie ne frega niente.


*****


Caro Lele,

dobbiamo distinguere il gossip dall'informazione. Il voyerismo è quello del Grande Fratello: se in Parlamento si perdesse tempo a disquisire di tronisti o di nomination, potrei esser d'accordo con te. In realtà ritengo più che giusto segnalare che, semmai una volta per tutte, sapere se il Premier è coerente con le idee politiche che esprime. Allorché mi chiedo: è gossip o informazione, per esempio, controllare se chi, come lo stesso Berlusconi, fondando la propria politica conferendo un grande valore alla propria famiglia, la metta, poi, in così grave imbarazzo con atteggiamenti che sono e devono essere pubblici? E' gossip o informazione far notare le contraddizioni (o le eventuali bugie), le smentite, le gaffe cui quest'uomo di governo ci abitua sempre più spesso, contribuendo a non dare una buona immagine di tutti gli italiani? E' gossip o informazione domandare maggiore trasparenza su questa sua parte di vita privata e far notare all'opinione pubblica chi ci rappresenta? Non dettagli scabrosi, ma coerenza con le idee che si trasmettono come valori, sobrietà e sincerità che in una persona di 72 anni, capo di Governo, dovrebbero essere qualità innate. Personalmente condivido le dieci domande di D'Avanzo, ed anche io nel mio piccolo ho provato a proporre dieci domande agli elettori di centrodestra. Quindi occorre sottolineare che il diritto alla privacy e diritto ad informare/ad essere informati sono diritti confinanti in relazione ai personaggi pubblici. Dove finisce la privacy, inizia la libertà di informazione e viceversa. Occorre chiedersi, quindi, se una notizia su un personaggio di potere sia rilevante per l'opinione pubblica o meno. Sarebbe gossip se si filosofeggiasse sul cerone di Berlusconi, perché è irrilevante fondare le critiche sul fatto che usi il cerone.

In relazione alle altre bugie ben più gravi di Berlusconi, ed alla mancata indignazione correlativa, in realtà io penso che una parte di questa mancata indignazione sia perché una rilevante parte degli italiani disprezza le regole, cosa non imputabile all'italico Silvio. Non è un alibi, ma d'altronde basta guardarsi intorno: spesse volte in metropolitana o per strada, quindi con comportamenti quotidiani, si disattendono regole minime di pacifica convivenza e l'unico strumento per evitare ciò non è il convincimento di dover rispettare le regole, ma il non subire la sanzione. In molte persone le regole non si rispettano se le si ritiene sbagliate con motivazioni peggiori (molti automobilisti lamentano limiti bassi, mancanza di parcheggio etc).

Conclude l'opera il fatto che il Grande Fratello et similia, l'informazione semipiatta, la spazzatura televisiva non hanno tanto sviluppato il voyerismo, per certi versi la curiosità un po' morbosa è già insita nella natura dell'essere umano, ma peggio ha appiattito una parte rilevante delle italiche menti, abbattendo il senso di critica, la valutazione personale, le ambizioni: su queste è più facile far percepire una realtà distorta.

Upload del 09/06/2009.

Take a look.

Le dieci domande di La Repubblica.

La ricostruzione de La voce delle voci

Secondo articolo de La voce delle voci

Ringrazio Veneris per il commento e per la segnalazione del link che ritengo molto interessante. Ogni informazione e pensiero è utilissimo alla discussione.

5 giu 2009

Update sull'articolo di ieri.

L'articolo di ieri trattava il caso del professor Marani sospeso apparentemente per aver distribuito un questionario in cui chiedeva agli alunni quale materia avrebbero voluto seguire al posto dell'ora di religione. Tengo a precisare che l'episodio che ho riportato ieri ha solo fornito il modo di ribadire, come sostenuto anche da Andrew nel suo commento, che l'Italia deve essere uno Stato laico. Questa è anche la mia convinzione. Nessuna intenzione di delegittimare il liceo Righi di Cesena, nè la scuola nel suo complesso. Anzi, ho avuto modo di sostenere che la scuola sia un luogo di cultura necessario per la formazione di ognuno. Lo ribadisco adesso.

Secondo quanto riporta Romagnaoggi.it, la replica dell'Ufficio Scolastico regionale dell'Emilia Romagna
sostiene che il professor Marani "È stato sanzionato per una serie di comportamenti concernenti i doveri di ufficio e la dimensione relazionale e cooperativa, valore irrinunciabile per la scuola." Prosegue dicendo di aver rispettato le procedure e la proporzione, e poi che "La vicenda del "questionario" è solo uno dei molti elementi contestati, non per le ragioni riportate dai mass-media. E' infatti illegittimo che un docente proponga ai propri studenti "questionari" relativi a materie diverse dalla propria (quali che esse siano) e senza preventiva autorizzazione degli Organi Competenti".

Per capire cosa avrebbe potuto mai fare, occorre cercare su Repubblica.it: il prof. Marani sarebbe disordinato, non interrogherebbe, non produrrebbe la programmazione richiesta, ed avrebbe usato materiali e strumenti dell'Istituzione scolastica per diffondere comunicazioni aventi carattere sindacale e argomenti di attualità comunque estranei ai propri compiti istituzionali.

Questo è quanto sul caso specifico, ma nulla toglie alla mia idea di base, per cui al posto dell'ora di religione, in ogni scuola laica dello Stato Italiano, sarebbe il caso di insegnare la storia di tutte le religioni, o comunque materie alternative che siano in ogni caso afferenti al campo della cultura, piuttosto che i dogmi di una sola religione.

4 giu 2009

A volte si ritorna a parlare di laicità dello Stato.

Torno a parlare di religione e di laicità dello Stato, e torno ad indignarmi (di entrambe le cose non bisogna mai smettere). A settembre 2008 rimbalzò la notizia che Elena Donazzan (assessore all’istruzione in Veneto) studiasse la necessità dell’ora obbligatoria di religione a scuola. Ovvio (quanto opportuno) il vivaio di polemiche sul tema. A Cesena, più recentemente, un docente è stato sospeso in quanto ha diffuso tra i suoi alunni un questionario in cui chiedeva se avessero voluto seguire l’ora di religione, oppure quale materia alternativa a questa svolgere tra Storia delle religioni, e Diritti umani. Secondo chi si è opposto, il prof. Marani avrebbe offeso i colleghi insegnanti di religione con questo sondaggio.

Ciò che è grave è che venga punito il singolo docente con due mesi di sospensione, semplicemente per aver posto un questionario e per cercare di dar voce ad una libertà di tutti (e se possibile ancor di più degli studenti): nello scegliere la propria religione ognuno di noi è libero, e non può essere imposta per legge. Ne consegue che i principi della singola religione cattolica NON DEVONO ESSERE INCULCATI. Semmai, ribadisco quanto già detto in un mio post del 26 novembre scorso, trovo ragionevole insegnare TUTTE le religioni, in quanto è un’interessante modo per rendere gli studenti preparati, e peraltro ben disponibili alle diversità. In una parola: cultura.

Oggi non posso che confermare ed aggiungere tutto il mio sdegno per ogni parola, azione, opera ed omissione che sia finalizzata ad impedire la libera scelta della propria religione. Aggiungo: scegliere la propria religione e praticarla è qualcosa di libero e di volontario. Chi vuole, può praticare la propria religione in tutte le sedi a ciò deputate, ed ha tutto il diritto di usufruire di tali sedi. Ma la scuola non è un luogo deputato alla religione, ma alla cultura. Obbligare qualcuno ad imparare i dogmi di una sola religione piuttosto che un’altra (qualunque religione sia) può essere tranquillamente qualcosa che va contro il principio di laicità dello Stato, va contro la libertà di manifestazione della propria religione (che vuol dire anche scegliere di essere atei).

Tutti i post in cui ho trattato la laicità dello Stato.
1) La religione (cattolica) per tutti, o tutte le religioni per chi vuole.
2) Sull’atteggiamento politically correct tutto (solo) italiano nei confronti del Papa (06 agosto 2008 e 16 settembre 2008)
Le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell'oscurità. (Arthur Schopenhauer)

1 giu 2009

Come parla Luigi Cesaro non parla nessuno.

Luigi Cesaro è il candidato per il Popolo della Libertà alla carica di Presidente della Provincia di Napoli. Questo video contribuirà a farvi fare un'idea del personaggio: posso solo dir bene di questo personaggio del PDL. Anche voi converrete che è possibile individuare una fluidità di linguaggio ed una varietà di espressioni semantiche degne di un linguista avido di sfumature. Nessuno batte la chiarezza di linguaggio e di pensiero di Cesaro.




Take a look.
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