Mi sono sempre chiesto perché il movimento no vax ha avuto successo e ho sempre fatto molta fatica a trovare una spiegazione.
Una spiegazione, formulata più ampiamente qui, potrebbe essere quella di due ricercatori del Dartmouth College di Hanover (Usa) secondo cui influisce la persistenza di un determinato effetto anche dopo il cambiamento delle condizioni interne a un sistema (la c.d. isteresi), fenomeno in base al quale non si valuta solo il valore di una grandezza nel momento stesso della valutazione ma anche negli istanti precedenti.
Quindi, i rari effetti collaterali, presenti solo in casi eccezionali e che comunque non dovrebbero far pensare a una automatica correlazione tra vaccini e (per esempio) l'autismo (come ricorda recente Cassazione), generano in alcuni convinzioni ben più forti della logica delle cose (cioè i vaccini servono e gli effetti collaterali sono casi rarissimi).
Inoltre secondo uno degli scienziati: «le campagne di vaccinazione dovrebbero promuovere la vaccinazione come un comportamento altruistico, a beneficio della società: la vaccinazione non protegge solo se stessi ma anche gli altri – inclusi familiari, amici e sconosciuti – attraverso l’immunità di gregge».
A ben pensare è un argomento che è tornato prepotentemente di attualità nelle ultime settimane, anche se pare che nemmeno la pandemia da coronavirus riesce a sradicare queste convinzioni. In realtà se nemmeno quello che sta succedendo negli ultimi due mesi serve a sradicare questa malsana convinzione, non so cosa potrebbe riuscirci.
Da parte mia non mi stancherò mai di ripeterlo: quelle dei no vax non sono «opinioni», ma sono falsità scientifiche comprovate e come tali dovrebbero godere di poco e mediatissimo spazio.
Una spiegazione, formulata più ampiamente qui, potrebbe essere quella di due ricercatori del Dartmouth College di Hanover (Usa) secondo cui influisce la persistenza di un determinato effetto anche dopo il cambiamento delle condizioni interne a un sistema (la c.d. isteresi), fenomeno in base al quale non si valuta solo il valore di una grandezza nel momento stesso della valutazione ma anche negli istanti precedenti.
Quindi, i rari effetti collaterali, presenti solo in casi eccezionali e che comunque non dovrebbero far pensare a una automatica correlazione tra vaccini e (per esempio) l'autismo (come ricorda recente Cassazione), generano in alcuni convinzioni ben più forti della logica delle cose (cioè i vaccini servono e gli effetti collaterali sono casi rarissimi).
Inoltre secondo uno degli scienziati: «le campagne di vaccinazione dovrebbero promuovere la vaccinazione come un comportamento altruistico, a beneficio della società: la vaccinazione non protegge solo se stessi ma anche gli altri – inclusi familiari, amici e sconosciuti – attraverso l’immunità di gregge».
A ben pensare è un argomento che è tornato prepotentemente di attualità nelle ultime settimane, anche se pare che nemmeno la pandemia da coronavirus riesce a sradicare queste convinzioni. In realtà se nemmeno quello che sta succedendo negli ultimi due mesi serve a sradicare questa malsana convinzione, non so cosa potrebbe riuscirci.
Da parte mia non mi stancherò mai di ripeterlo: quelle dei no vax non sono «opinioni», ma sono falsità scientifiche comprovate e come tali dovrebbero godere di poco e mediatissimo spazio.
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