27 nov 2009

Associazione Effetto Farfalla

Anche in autunno, come fu già lo scorso 31 maggio, l'Associazione Effetto Farfalla organizza un evento degno di nota. Domani 28 novembre 2009, al Chiostro di Sant'Antonio sito in Via Università a Portici è organizzata una castagnata con salumi e prodotti tipici autunnali. Prezzo d'ingresso 10 euro devoluto interamente in beneficenza ai frati minori del convento attualmente in difficoltà.
Vi segnalo, per chi fosse interessato, che sono già da un po' on line proprio le foto dell'evento organizzato lo scorto 31 maggio

26 nov 2009

Siore e siori il circo è in città!!

In principio fu il Grande Fratello. Annus domini 2000, conduceva Daria Bignardi. Ammetto: i primi due anni era anche una cosa attraente. La novità rendeva tutto più interessante; la Gialappa's a completare l'opera (d'altronde è da vent'anni abbondanti un punto sempre più fermo, forse perché innovativa nel genere ed in continuo rinnovamento). La novità, insomma, era per i partecipanti e per gli spettatori.

Il tempo, le mode e l'abitudine cambiano le cose: nel corso degli anni quasi non passasse sera che non ci fosse un reality, ma la location doveva cambiare: sopravvissuti-ristoranti-fattorie-isole dei famosi dei quasi famosi e dei non famosi. Mancano: zoo, ascensori, case chiuse e patrie galere. Presto si colmerà la lacuna.

Ormai gli stereotipi sono cristallizzati: il Grande Fratello prende diverse persone di diversa fascia sociale, molti rigorosamente ignoranti (ci siamo scampati per un pelo quello che vuole andare a l'Ondra che è la sua città preferita, ma basta vedere un po' i Gialappi per mettersi le mani nei capelli e correre via con un pianto isterico), più personaggi reperiti alla bisogna a seconda del momento storico che si vive. Si tratta già con la donna cannone, una serie di nani maltrattati dal Circo; polemiche per la donna baffuta che, essendo sempre piaciuta, risulterebbe essere avvantaggiata. Mescolato il tutto si ha qualcosa che al di fuori sarebbe rissa, talvolta anche aggravata da insulti, offese e bestialità a tutto spiano.

Annus domini 2009 e - a dieci anni dal primo GF - Channel 4 propone «Casts Off» (letteralmente «Gli scartati»), sei disabili che saranno su un'isola deserta per un po' di tempo. Politicamente scorretto? Trasgressione? Voglia di far cadere gli ultimi tabù? Il rischio che si corre è trasformare il tutto in un fenomeno da baraccone, con collaterale svilimento della disabilità, delle diversità e di tutta una serie di problematiche correlate.

Proseguo con l'Isola è dei Famosi per dire: la gran parte dei partecipanti è una ex qualcosa o di qualcuno. Diverse mezze tacche e tacchettine che sbraitano per ottenere un posticino miserrimo. Poi riappare, per esempio, Lory del Santo: chi caspita se ne frega dell'accompagnatore al cinema e del fatto che il ragazzo è geloso. Stai a vedere se è un trombamico o chissà chi. Per me sono due emeriti sconosciuti che potevano giocarsela a tresette. Per il resto rimane la rissa aggravata dalla fame, da bestemmie e futilità varie.

Salto a piè pari Uomini e donne (il massimo livello dello spettacolo è vedere a chi partono per prima le coronarie, relativamente ai discorsi sembrano scritti da dieci isterici analfabeti scappati dal manicomio) Amici e X Factor (sputtanano il dietro le quinte: se ci pensate il fascino del dietro le quinte nasce proprio dal fatto che sia merce rara da reperire, quasi qualcosa di massonico, di rubato).

Tutto questo, spesso, viene chiamato trash, ma anche qui avrei da ridire: il trash era qualcosa di eccezionale. In un contesto di enorme qualità, anche il trash aveva un suo perché e dei requisiti minimi. Adesso è tutto trash in un laghetto di sufficiente qualità, e la cosa è piacevole come la diarrea.

19 nov 2009

Proviamo a riepilogare la situazione (semitragica).

Non che le classifiche che ogni tanto ci vengono propinate da (alcuni) giornali abbiano necessariamente valore biblico, sono molte le classifiche in cui l'Italia proprio non riesce a primeggiare: e dovrebbero essere le classifiche fondamentali. Classificando i paesi dal meno corrotto al più corrotto, l'Italia è al 63° posto (su 180). In sè e per sè potrebbe anche discutersene, ma forse è il caso di avere un quadro d'insieme della situazione.

Ricapitolando in breve alcuni dati apparsi negli ultimi dodici mesi: siamo l'unico paese in Europa in cui la diffusione di Internet ristagna, per non dire che è in lieve calo (42% dati Eurostat 2008) e siamo peraltro nelle posizioni di coda rispetto al resto d'Europa; secondo Transparency International siamo - parimerito con l'Arabia - al 63° posto (nel 2007 eravamo al 41°) nella classifica dei paesi meno corrotti; secondo Reporters Sans Frontieres (ottobre 2009) perdiamo posizioni in classifica relativamente alla libertà di stampa; andamento che conferma quanto diceva in precedenza uno studio di Freedom of Press.

A fronte di tutto ciò accade che si congelano gli 800 mln. di euro per investire nella banda larga, che - manco a dirlo - incentiverebbe l'uso di internet ed il pluralismo informativo. Due piccioni con una fava. Letta, tuttavia, spiega che c'è un cambio di priorità: occorre prima uscire dalla crisi e poi gli 800 mln. di euro torneranno a disposizione per la banda larga. Decisamente secondario il fatto che si spendono soldi in abbondanza per parlamentari ed enti locali e nessuno si preoccupa della crisi in questo caso.

Decisamente secondario che si vuole depenalizzare la corruzione - siamo l'unico paese in Europa - e che comunque non è considerato un reato assai grave (da 2 a 5 anni per la corruzione propria) ed accade anche che i magistrati - ma solo quelli comunisti - avranno molto probabilmente il tempo contingentato per giudicare su questo tipo di fatti: paradossalmente sarebbe più grave lo scippo che fa il poveraccio diseredato, non la corruzione nè le frodi. Per intenderci se passasse la prescrizione breve (e ci scommetterei che passa), Bernard Madoff (quel simpaticone che ha trafugato 50 miliardi di dollari ai suoi investitori) se processato in Italia con tale sistema, avrebbe potuto invocare la prescrizione in Italia se non fosse giudicato in tempi strettissimi.

Accade che Miklos Marschall - noto comunista direttore di Transparency International per l'Europa - dichiara che il crollo italiano in questa classifica è dovuto a quello che chiamano il "fattore Berlusconi". Accade che la Corte dei Conti (forse quella di Topolinia) sostiene che le tasse immorali hanno un valore di 60 mld, di euro ogni anno.

Pazienza se (cito da Repubblica del 18/11/2009) il Consiglio d'Europa rileva che: in Italia i casi di malversazione sono in aumento; che le condanne sono diminuite; i processi non si concludono per le tattiche dilatorie che ritardano i dibattimenti e favoriscono la prescrizione; la normativa è disorganica, la pubblica amministrazione ha una discrezionalità che confina con l'arbitrarietà.

Pazienza se ci sono state mandate 22 raccomandazioni di stampo amministrativo per contenere la corruzione. Pazienza se la corruzione incide sul mercato e sulla concorrenza, impedisce il giusto sviluppo delle imprese, pesa su tutti gli italiani.

Accade che in ambito di libertà di informazione veniamo considerati un paese semilibero da Freedom of Press e perdiamo posizioni, manco a dirlo, perché c'è il conflitto di interessi di un tizio che ha tre televisioni. E non lo dice il partito comunista, ma associazioni indipendenti; la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia Europea. Anzi proprio il centrosinistra, tra cui i 150 mila partitini comunistini, i post-comunisti, i democratici, per quel poco che è riuscito a giovernare, ha preferito essere litigioso e non infierire sull'avversario politico. Avrebbe solo dovuto ripristinare una situazione di legalità e di giustizia sostanziale.

16 nov 2009

Due notizie, una analogia.

Nella giornata in cui arrestano il numero due di cosa nostra (Domenico Raccuglia), e in cui c’è forte entusiasmo (compreso il mio) verso le forze dell’ordine, vi riferisco di due notizie che, ancorché non abbiano avuto risalto nazionale, hanno attratto la mia attenzione negli ultimi giorni. La prima: una madre ha aggredito a Secondigliano l’insegnante del figlio, che da questa aveva ricevuto un rimprovero. La seconda: alcuni carabinieri sono stati arrestati mentre, nel legittimo esercizio del loro - spesso pericoloso - lavoro, arrestavano dei criminali.


Entrambe le notizie hanno tra loro un’analogia: entrambi gli eventi rappresentano, al contrario di quanto successo oggi, un rifiuto dello Stato, del rispetto delle regole e della legalità in generale e di chi è tenuto a trasmettere questi valori. E di notizie come queste sono piene le cronache. Ma non solo: basta guardarsi intorno e si vedrà immediatamente che l‘analogia non riguarda solo le due notizie, ma molto di più. Già ne parlai sul blog tempo fa: siamo circondati da maleducazione, insofferenza alle regole anche più elementari. Figurarsi il resto.

Solo in presenza dell’autovelox buona parte degli automobilisti rispetta i limiti, altrimenti una universale rottura di scatole, o peggio, una decorazione delle patrie autostrade. Al semaforo verde Senna e Prost erano due agnellini timorati di Dio.

Noi - più che giustamente - pretendiamo l’onestà dai nostri rappresentanti, ma diamo il buon esempio? In realtà molti dei rappresentati non hanno la minima conoscenza delle regole e la minima intenzione di rispettarle nemmeno per sbaglio. Questo, probabilmente, è il principale motivo per cui - pochi esempi per tutti senza riferimenti «ad personam» - si accettano pacificamente i condannati in via definitiva per reati anche gravi in Parlamento, si consentono amnistie, indulti, condoni e scudi fiscali: figurarsi se ci si può porre il problema degli insegnanti e delle forze dell‘ordine. Tutti esempi sbagliati.

L’esempio che si dà agli altri conta più di mille parole: vi è mai capitato, in auto, di giungere al semaforo (magari di quelli pedonali che scattano senza che nessuno attraversi) dopo diverse macchine che impunemente passano col rosso? Ebbene, permanendo il rosso fermatevi: sicuramente nelle corsie di fianco a voi vedrete qualcuno che inchioda fermandosi anch‘egli. Sono convinto che nella maggior parte dei casi chi fa così, non si ferma per intima convinzione di fare qualcosa di rispettoso del codice della strada, ma perché ha visto voi farlo. Al contrario: se vi fermate a raso del marciapiede dove non c’è nessuno, dietro di voi, tempo una ventina di minuti avrete iniziato la fila (e darete il cattivo esempio nel caso in cui fosse vietato). Magari molti non si accorgono nemmeno del divieto, e pensano: «vuoi vedere che il fesso sono io?».

Analogamente, se i ragazzi hanno l’esempio dei genitori così sprezzanti verso gli insegnanti, verso le forze dell’ordine e verso il rispetto per gli altri e per l‘onestà in generale, se i ragazzi nel migliore dei casi hanno la televisione (spesso spazzatura) dinanzi alla quale sono abbandonati senza controllo, e nelle realtà peggiori e più degradate hanno la strada a fare da maestra di vita, forse occorre allargare di più l’orizzonte perché il problema è un po’ più vasto ed articolato di quel che si pensa.

Forse siamo cambiati tutti: se si parla oggi di buone amicizie, i pensieri che ci sfiorano sono ben diversi. Forse dovremmo dare prima il buon esempio e poi parlare degli altri. Contageremo un po' di civiltà.

14 nov 2009

Fermiamo la mutilazione degli organi genitali femminili.


Il 09 Novembre 2009 è stato attivato il numero verde 800 300 558 per chiedere aiuto, informarsi e denunciare eventuali abusi relativamente alle mutilazioni genitali femminili.





La mutilazione degli organi genitali femminili è una barbarie che viene compiuta prevalentemente in alcuni paesi nel continente africano e nel sud-est asiatico. In Somalia - per esempio - una donna non infibulata è considerata impura; in Kenya l'infibulazione è comunque considerata una pratica culturale lecita ed importante. Infibulando la donna, nella pratica le si vietano i rapporti sessuali, avendo la finalità di conservare e di indicare la verginità della donna, e si segna il passaggio dall'infanzia all'età adulta.




Da Pensare è gratis
L'escissione è una mutilazione dei genitali femminili con cui si asporta il clitoride al fine di ridurre il piacere sessuale femminile e a cui si aggiungono una serie di danni psicologici, mentre con l'infibulazione vengono spesso raccolte tutte le mutilazioni a carico dei genitali femminili, tra cui anche l'escissione, praticate in diversi paesi dell'Africa sub-sahariana, per motivi non terapeutici, che ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine e donne che ne sono sottoposte. Secondo Emma Bonino in 18 dei 28 Stati in cui si pratica l'infibulazione attualmente si sono dotati di leggi che condannano tali pratiche.


I motivi che spingono all'infibulazione posono essere derivanti dalla credenza che solo in tal modo la donna raggiunga la maturità, oltre che sintomo di purezza (ma checché si creda il Corano non prescrive alcuna di queste pratiche), oltre che di verginità e di castità della donna. Ma anche l'associazione tra i genitali femminili esterni e l'idea di bruttezza e di nocività è un'associazione radicata al punto tale da giustificare queste pratiche.

Senza scendere nei dettagli medici (chi è interessato può consultare Le linee guida del ministero della salute che spiegano tutto in modo sufficientemente dettagliato) le conseguenze di tale pratica comportano:
1) danni alla donna in via immediata: tetano, febbre, setticemia, shock;


2) danni alla donna a medio termine: cisti, ascessi ed infezioni assortite;
3) danni alla donna nel lungo termine: dismenorrea (mestruazioni irregolari e dolorose), difficoltà nella minzione ed incontinenza urinaria (soprattutto post partum) calcoli vaginali, infezioni pelviche, ipersensibilità dell’area genitale, infertilità;
4) danni al bambino ed alla madre: il tessuto fibroso vulvare non permette la dilatazione necessaria per il normale svolgimento del parto, nel periodo espulsivo, con possibili danni al bambino e alla madre. Se non si procede tempestivamente alla riapertura dei tessuti della cicatrice il bambino può arrestare la sua discesa nell’ultimo tratto del canale vaginale e rischiare, per scarsa ossigenazione, danni cerebrali; la mamma può andare incontro a lacerazioni perineali, uretrali e rettali. Una ulteriore possibile complicazione dove il parto avviene in contesti non sanitari è rappresentata dalla rottura dell’utero, complicazione temibile sia in termini di mortalità materna che neonatale. Inoltre, poiché le donne infibulate sono sottoposte con maggiore frequenza al taglio cesareo, rischiano più di altre la morte per emorragia o sepsi puerperale, specialmente nei paesi di origine e fuori dagli ospedali attrezzati.


Senza contare i danni psicologici che ne seguono: spesso e volentieri i mariti viste tutte le complicazioni fisiche abbandonano le donne; senza contare che spesso le donne hanno riferito di essersi sentite tradite, abbandonate, violentate dalle rispettive famiglie. Un senso di impotenza e di inibizione perpetuo che con la defibulazione, ancorché possa ripristinare fisicamente in tutto o in parte quanto fatto dall'infibulazione, difficilmente si può riparare.


L’OMS stima che sono dai 100 ai 140 milioni le donne nel mondo sottoposte a mutilazioni genitali femminili e che le bambine sottoposte a tali pratiche sono, ogni anno, circa 3 milioni. Le mutilazioni genitali femminili sono una pratica diffusa principalmente in alcuni Paesi dell’Africa. Nei villaggi dei Paesi interessati con rudimentali strumenti, in condizioni igieniche precarie, con anestetici e disinfettanti naturali, si interviene sulle bambine, traendo da questa attività un reddito.

6 nov 2009

Ipse dixit: Enzo Biagi a due anni dalla morte

Da Sofia il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non trova di meglio che segnalare tre biechi individui, in ordine alfabetico: Biagi, Luttazzi, Santoro. Quale sarebbe il reato? Stupro, assassinio, rapina, furto, incitamento alla delinquenza, falso o diffamazione? Deunci. Poi il Presidente Berlusconi, siccome non prevede nei tre biechi personaggi pentimento o redenzione - pur non avendo niente di personale - lascerebbe intendere, se interpretiamo bene, che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente Berlusconi, dia disposizione di procedere, perché la mia età ed il senso di rispetto che ho per me stesso, mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri. Eventualmente, è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità, che restare al prezzo di certi patteggiamenti.



Enzo Biagi - Ultima puntata (n. 814) de "Il Fatto" - Rai 1 18 aprile 2002. Nel giorno dell'anniversario della morte penso sia il minimo per ricordarlo.

4 nov 2009

Eventi rilevanti a Napoli: incontro su questioni morali ed istituzionali.




A Napoli il 06 novembre - dalle 15 alle 20 - ed il 07 novembre - dalle 09 alle 14 - vi segnalo al Maschio Angioino (Cappella Palatina) il convegno Questione morale e istituzioni.
Per ogni informazione ulteriore vi rinvio al gruppo fondato su FB da de Magistris sul tema ed al blog di Luigi de Magistris

2 nov 2009

Se quando ti distrai sono uccelli senza zucchero...

Di qualche giorno fa la notizia: il pilota della Northern Airlines diretto a Minneapolis ha dimenticato di atterrare ricordandosene 240 km dopo l'aereoporto. E i 147 passeggeri che facevano?
Opzioni (VERE?):

1) Pilota e copilota dormivano (la NTSB ha smentito);

2) Pilota ed equipaggio erano alle prese con una discussione assai appassionante sul regolamento della compagnia aerea.

Interpretazione tutta personale:
1) Pilota, copilota, equipaggio ed i 147 passeggeri dormivano tutti quanti perchè hanno indossato le mascherine ed invece dell'ossigeno c'era del cloroformio.

2) Pilota, copilota, equipaggio ed i 147 passeggeri dormivano tutti quanti perchè intorpiditi dal film: La corazzata Potemkin.

3) In realtà erano tutti in catarsi per la presenza del Mago Otelma.

4) Banchettavano tutti insieme appassionatamente ad alta quota e non avevano la più remota intenzione di farsi rompere le palle da chicchesia.




5) Erano tutti appartenenti alla setta segreta Coniugi insoddisfatti e scappavano via da coniugi opprimenti e brutti come la morte.
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