È possibile pensare in modo libero? Qui le risposte sono le più diverse, ma io vi rispondo con un'altra domanda: libero da cosa? Tutti voi mi direte dai condizionamenti esterni o tante bellissime cose simili.
Ma questa è una versione dei fatti che risponde ad una mentalità politically correct. Non mi appartiene questa mentalità. Per carità c’è sempre un modo per dire le cose. Ma dire le cose per convenienza non è il caso.
Ma questa è una versione dei fatti che risponde ad una mentalità politically correct. Non mi appartiene questa mentalità. Per carità c’è sempre un modo per dire le cose. Ma dire le cose per convenienza non è il caso.
Credo che chi sostenga di pensare sempre libero da ogni condizionamento dica qualcosa di falso in sé e per sé. Fisiologicamente è impossibile pensare liberi da ogni condizionamento. Tendenzialmente, certo, si può essere obiettivi, si possono elaborare pensieri corretti, ben articolati e magari all’avanguardia. Si può essere liberi da un certo tipo di condizionamento religioso od etico.
Ma ognuno di noi porta con sè una storia che ci porta a cambiare, a rivedere le nostre opinioni (solo i cretini non cambiano mai idea). E certo influisce, nel rivedere o nel rafforzare le nostre opinioni, il confrontarsi di continuo.
Ecco che - quindi - sostenere criticamente che i cambiamenti di idea siano dovuti a frequentazioni diverse o nuove, mostra una certa ingenuità.
Peraltro, se dinanzi all’evidenza che si siano posti in essere pensieri od opinioni sbagliate o comunque dinanzi ad un ragionamento logico la possibilità di una rettifica o di un adeguamento, se non di un radicale cambiamento, non è cosa malvagia da criticare. Anzi. È sintomo di intelligenza. È il sintomo di un procedimento di maturazione soggettiva, che ben può essere influenzata, intendendo la cosa in senso positivo da tutta una serie di fattori esterni a noi.
Che poi, sia chiaro, non è detto che, in una discussione, un ragionamento in assoluto sia giusto e l’altro sbagliato. È pur vero che è raro imbattersi in discussioni in cui il sillogismo aristotelico (tesi - antitesi - sintesi) sia la regola, anche se non assoluta: partendo da presupposti sbagliati si arriva a conclusioni errate, o comunque da presupposti corretti si possono arrivare a diverse conclusioni.
Quindi bisogna proporsi in modo produttivo nei confronti di chi ci critica, ascoltare le idee diverse dalle proprie, perché sia cambiare idea per una migliore, sia provare ad integrare le proprie idee con altre può portare ad ottimi risultati ed è un qualcosa da vedere con occhi positivi. Io personalmente diffido totalmente da chi non cambia mai idea, né accetta la possibilità che ciò avvenga, da chi vive di regole assolute ed inderogabili senza mai mettere in dubbio ed in discussione queste regole, ed infine diffido da chi non si pone delle domande, non tanto sui massimi sistemi, ma su ciò che gli accade nella vita.
Ma ognuno di noi porta con sè una storia che ci porta a cambiare, a rivedere le nostre opinioni (solo i cretini non cambiano mai idea). E certo influisce, nel rivedere o nel rafforzare le nostre opinioni, il confrontarsi di continuo.
Ecco che - quindi - sostenere criticamente che i cambiamenti di idea siano dovuti a frequentazioni diverse o nuove, mostra una certa ingenuità.
Peraltro, se dinanzi all’evidenza che si siano posti in essere pensieri od opinioni sbagliate o comunque dinanzi ad un ragionamento logico la possibilità di una rettifica o di un adeguamento, se non di un radicale cambiamento, non è cosa malvagia da criticare. Anzi. È sintomo di intelligenza. È il sintomo di un procedimento di maturazione soggettiva, che ben può essere influenzata, intendendo la cosa in senso positivo da tutta una serie di fattori esterni a noi.
Che poi, sia chiaro, non è detto che, in una discussione, un ragionamento in assoluto sia giusto e l’altro sbagliato. È pur vero che è raro imbattersi in discussioni in cui il sillogismo aristotelico (tesi - antitesi - sintesi) sia la regola, anche se non assoluta: partendo da presupposti sbagliati si arriva a conclusioni errate, o comunque da presupposti corretti si possono arrivare a diverse conclusioni.
Quindi bisogna proporsi in modo produttivo nei confronti di chi ci critica, ascoltare le idee diverse dalle proprie, perché sia cambiare idea per una migliore, sia provare ad integrare le proprie idee con altre può portare ad ottimi risultati ed è un qualcosa da vedere con occhi positivi. Io personalmente diffido totalmente da chi non cambia mai idea, né accetta la possibilità che ciò avvenga, da chi vive di regole assolute ed inderogabili senza mai mettere in dubbio ed in discussione queste regole, ed infine diffido da chi non si pone delle domande, non tanto sui massimi sistemi, ma su ciò che gli accade nella vita.
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