La notizia che la libertà di stampa sia in pericolo circola come una leggenda metropolitana. E le persone non si rendono conto che - in realtà - quando ci si accorge effettivamente che leggenda metropolitana non era, può essere troppo tardi.
Oggi come nel ventennio fascista? Non proprio. Oggi come oggi non è necessario ammazzare le persone o mandarle al confino per eliminare gli oppositori scomodi. I mezzi sono stati affinati: si può provare a gettare discredito su chi è scomodo per vedere l'effetto che fa: c'è chi si dimette, come Boffo; chi viene silurato senza se e senza ma al primo accenno di uso criminoso della TV (Biagi, Luttazzi e Santoro, ma anche Freccero). Certo ogni tanto qualche indicazione occorre pur darla: il lecchino è essenzialmente stupido e non sempre sa come fare.
Ma il più delle volte basta che il capo parli o alzi solo un sopracciglio ed il vomitevole lecchinaggio compulsivo-dilagante fa il resto: l'autocensura o la pre-censura è la paura più umiliante. Prima che gli ultimi scampoli di libertà cadano, occorre manifestare e difendere le libertà che abbiamo: il 19 settembre 2009 occorre manfiestare, è per una giusta causa. E, quanto meno, se non potete manifestare DIFFONDETE
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UPLOAD DEL 18/09.
La manifestazione sia stata rinviata al 03 ottobre per l'attentato di ieri a Kabul. Esprimendo tutto il rispetto ed il cordoglio tuttavia non concordo con il rinvio della manifestazione.
In primo luogo perché non è un festeggiamento, cosa che potrebbe contrastare con una situazione di lutto; in secondo luogo perché ogni giorno, in Italia - e non solo - si consumano in silenzio tragedie piccole e grandi: morti sul lavoro ed incidenti stradali sono due casi su tutti. E nessuno interrompe nulla. Anzi. Manifestare per i propri diritti non implica una mancanza di rispetto per i morti a Kabul (nè per i morti in genere).
I morti, consapevoli o meno dei rischi che hanno corso in vita, vanno comunque rispettati e ricordati, peraltro in mille modi diversi dal rinviare la manifestazione. Il politicamente corretto in queste situazioni, difficilmente lo comprendo.
I morti, consapevoli o meno dei rischi che hanno corso in vita, vanno comunque rispettati e ricordati, peraltro in mille modi diversi dal rinviare la manifestazione. Il politicamente corretto in queste situazioni, difficilmente lo comprendo.
spero proprio di esserci
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