KIM JONG IL MENTRE IMITA MOIRA ORFEI |
Adesso che è morto, all'attenzione internazionale vengono mostrati pianti collettivi ed atti di isterismi vari tutti palesemente forzati per non dire falsi.
L'apoteosi dei meda di regime, dei nomi pomposi, della totale assenza di pluralismo e di una reale democrazia.
KIM JONG DOPO AVER VISTO ALLO SPECCHIO LA PROPRIA PETTINATURA. |
Kim Jong Il ha sempre manifestato disinteresse per le reali condizioni del proprio popolo, riservando per sè lusso ed onori smodati.
Un dittatore che sarà anche Caro Leader, ma in 17 anni ha parlato al proprio popolo solo una volta.
Dancan Mac Laren, direttore della Caritas Internazionale, disse di Kim Jong Il, nel 2010:
«Kim Jong-il è semplicemente il proprietario di una nazione; il titolare indiscusso dei beni dell'intera Corea del Nord. Si tratta del Paese più isolato del mondo, è sottomesso alla dittatura della famiglia Kim e del suo entourage militare completamente indifferenti alle sofferenze della popolazione e interessati solo a mantenere il potere, anche a costo di destabilizzare la regione, come si è visto con le minacce di corsa al nucleare e i recenti attacchi alla Corea del Sud» e «oltre alla carestia dilagante, sono rimasto terrificato dalla strumentazione tecnica negli ospedali: andrebbe bene per un museo del passato e non per curare la gente oggi. Ho visto la disperazione vivente, e comprendo le ragioni che hanno spinto altre associazioni umanitarie come Medici Senza Frontiere e Action contre la faime ad abbandonare questa nazione; purtroppo l’Occidente tace forse perché non sa o non vuole sapere per vergogna, ma il popolo nord coreano sta subendo un dramma umano di una gravità non classificabile. Se gli Stati Uniti disgraziatamente mettessero l’embargo anche alla Corea del Nord, succederebbe qualcosa di inimmaginabile, dalla guerra all’esodo di 23 milioni di esseri umani che ucciderebbero di conseguenza anche l’economia della Corea del Sud, paradossalmente forse è meglio che Washington appoggi il regime di Kim Jong-il»
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La differenza fra i nord coreani e gli italioti è che ai nord coreani li hanno minacciati di ammazzarli, agli italioti hanno minacciato il lavoro (giornalisti) o dato un panino e 20 euro (berluscogliones)
RispondiEliminaPiù che un pianto per la scomparsa mi sembra un pianto culturale come quando moriva qualcuno al sud Italia. Se morisse Berlusconi, Bersani, Fini e Monti più della metà degli italiani scoppiasse in una fragorosa risata. Questo si sarebbe un atto di civiltà politica.
RispondiEliminaSecondo me molti piangono convinti perchè a causa della propaganda e dell´assenza di contatto con l´esterno sono davvero convinti che si trattasse di un essere quasi divino.
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