Qualcuno di voi penserà che è un argomento demagogico, qualunquista e populista. Libero di pensarlo, per carità, ma secondo me potrebbe costituire una parte non secondaria alla riduzione della nostra spesa pubblica.
Il finanziamento ai partiti, già di fatto abolito con referenum popolare e ripristinato con menereghismo politico, ha portato via, alle ultime elezioni, 74 milioni di euro. Dei quali solo 11 milioni di euro spesi con adeguata giustificazione. Degli altri non si sa assolutamente nulla.
Sorvolando sul fatto che - alle ultime regionali - partituncoli come Alleanza di Popolo, MpA, SEL-PSE ed Insieme per il presidente non hanno alcuna spesa accertata pur avendo incassato complessivamente più di 450 mila €; complessivamente - dalla scheda sopra riportata e apparsa sul Fatto Quotidiano di ieri - le spese non accertate sono pari a 63 milioni di euro.
Dal 1994 ad oggi 1,6 miliardi di euro privi di adeguata giustificazione di spesa e - quindi - presumibilmente mai spesi.
Orebene non è populismo chiedere quanto meno che fine abbiano fatto questi soldi. Ma nemmeno richiederli indietro - visto che eccedendo le spese non costituiscono rimborsi - considerata la situazione di crisi.
E se qualcuno di voi pensasse che è populismo, qualunquismo e demagogia, libero di pensarlo, per carità, ma evidentemente è ben felice - oltre ad avere ampia disponibilità economica - di pagare il doppio quando potrebbe pagare la metà. Potrei ricordarmene un giorno che inserirò le donazioni sul blog.
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RispondiEliminaHo appena preso un tablet, è possibile leggerlo anche lì?
Sandro, ORA O MAI PIU'.
RispondiEliminaPONTIFEX. SARA TOMMASI. MEDJUGORJE.
No serpico non sono abbonato al Fatto. Lo compro di tanto in tanto in edicola e lo leggo quotidianamente on line. Non posso aiutarti.
RispondiEliminaSu Sara Tommasi ti ringrazio della segnalazione. Sto già monitorando e chissà che non ne esca qualcosa di interessante.