Sono sinceramente stanco di vedere una parte sostanziale della classe politica identificarsi con i comici. Nè mi interessa sapere se ciò sia la causa o l'effetto del fatto che Beppe Grillo, un comico, abbia intrapreso la carriera politica e comici come Crozza o i fratelli Guzzanti facciano satira politica.
Dobbiamo entrare nell'ottica che chi fa politica, a qualsiasi livello egli si trovi, è un politico e deve comportarsi come tale nella sua attività. Poi, come disse giustamente Travaglio in un'intervista a Victor Victoria, terminato il proprio lavoro ognuno è libero di fare il cazzone come crede.
Sono stanco di sentir parlare i politici come se fossimo al bar tra amici, perché non siamo al bar tra amici. Al politico non viene richiesta l'imitazione di questo o quel personaggio. La facesse a casa sua.
Così giova ricordare a Luigi Marattin che non è richiesto, in un dibattito politico, l'imitazione di Nichi Vendola per mandarlo a quel paese. Se Luigi Marattin non riesce a comportarsi seriamente in un contesto che tale serietà richiede, è bene che vada subito fuori dalle palle.
Sempre se non vogliamo rischiare di ritrovarci un altro che fa le corna al G8, ovvio.
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