Poi le primarie. Andavano bene fin quando il Partito Democratico attirava consensi e spazi televisivi con questo sistema. Per non rimanere emarginati, anche il B. annunciava le primarie. E le faceva annunciare in pompa magna anche ad Alfano, giusto per sputtanarlo ancora di più e far risaltare la distanza da lui.
Passato l'effetto primarie, B. poteva ripresentarsi come il salvatore della patria. Come colui che potrebbe togliere la fiducia in Monti e non approva i sacrifici necessari. Come se il suo partito non li avesse votati. Come se lui non si fosse fatto da parte per senso di responsabilità. Ma Monti l'ha preso in contropiede e si è dimesso. Questo scompagina i piani di Berlusconi.
E oggi il colpo di genio: se Monti, cui volevano togliere la fiducia, si candida a leader dei moderai, B. si ritira. Ma è una trappola bella e buona per far sbilanciare Monti. Se si candiderà per il PDL sarà sputtanato.
Ecco quello che volevo dire è che B. non è impazzito ... è tutto calcolato. Ora non resta che osservare la prossima puntata della telenovela.
A me piacerebbe vedere un bel partito con Prodi e Monti al comando...
RispondiEliminaDa quello che ho visto fino ad ora sono gli unici due che se ne sono sbattuti le palle dell'opinione della gene e hanno fatto quello che andava fatto, pure con le mille difficoltà che porta un parlamento di decerebrati e corrotti.
Fra l'altro entrambi godono di una altissima opinione internazionale (Prodi insegna alla Brown university, una delle migliori università al mondo)
Condivido. Peraltro Prodi è l'unico che ha battuto Berlusconi.
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