Quanto accaduto con Cosentino & co. è totalmente ridicolo, ma assolutamente evitabile. Non sto qui a dilungarmi sulla presenza di altri indagati/imputati in lista, perché è ovvio che il repulisti nel PDL ha più carattere mediatico che sostanziale. Cioè vanno via proprio quelli che potrebbero creare maggiori rogne sia sotto il profilo elettorale, sia dopo, perché ci si troverebbe a dover parare loro il deretano con enorme figura di niente.
Stabilire, innanzitutto, che non possa esserci in lista (e dopo in Parlamento) nessun candidato con un rinvio a giudizio. Il rinvio a giudizio segue ad un periodo di indagini massimo di 18 mesi (24 in processi per mafia).
Non è sintomo certo di colpevolezza, ma nel frattempo è sintomo che le indagini della magistratura su questa persona hanno gettato un'ombra. Dalla quale è senza dubbio legittimo difendersi e magari uscirne puliti, ma non dietro lo schermo dell'immunità parlamentare.
Il puro e semplice indagato è tale nel momento in cui un magistrato iscrive il tuo nome nel registro degli indagati. E potrebbe rivelarsi uno strumento molto potente per far dimettere le persone. Aver compiuto mesi di indagine significa che un PM ha coinvolto forze di polizia che dovranno compiere controlli e renderne conto, e presentare il tutto ad un giudice terzo ed imparziale - il GUP - che in autonomia dovrà decidere se ci sono elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio.
Secondo - ed ultimo - punto: ripristinare il cursus honorum che gli antichi romani avevano come regola generale. Testare i politici prima negli enti locali per massimo un paio di mandati, per assicurare loro anche una certa esperienza ed esser sicuri che nella gestione della cosa pubblica non siano proprio scellerati, dopodiché l'esperienza in Parlamento può andare bene.
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