Anche l'associazione 'Amici della forchetta' ha delle regole da seguire, probabilmente scritte in un regolamento che viene rispettato da chiunque aderisca a quell'associazione. Anche il M5S ha il suo regolamento, che viene chiamato Non statuto (che potete leggere qui in formato pdf).
Ebbene va precisato - al contrario di quanto leggo in giro - che nel non-statuto non si prevede il divieto ad alleanze con altri partiti. Anzi, precisamente, l'articolo 4 (oggetto e finalità) esalta la rete come strumento di decisionale all'interno del partito. Difatti si riconosce «...alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi».
Potreste obiettarmi: nel codice di comportamento degli eletti si fa esplicito riferimento al divieto di alleanze. Precisamente - però - si dice:
I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi.Senza contare che nella sezione trasparenza inserito nello stesso codice di comportamento, si aggiunge che le votazioni in aula vanno decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.
Qua - comunque - non si tratta di allearsi, o di associarsi con qualcuno, si tratta di garantire la governabilità. Come e quando deve stabilirlo la rete, non Grillo. Peraltro il voto di fiducia, come appare anche dall'evidenza delle parole, è un voto. E secondo le regole di comportamento degli eletti del M5S le votazioni in aula vanno decise a maggioranza dei parlamentari del M5S. Siano loro a decidere sugli 8 punti proposti da Bersani al Movimento, non Grillo. Oppure lo si chieda alla rete, come da non-statuto. Ma non Beppe Grillo.
Anche perché, posto pure che Grillo o chi per lui riesca a formare un governo votato anche dal Partito Democratico, sarà da considerasi associazione con un altro partito, coalizione o gruppo? Se mai quest'ipotesi fosse possibile, cosa intende fare Grillo: chiedere gentilmente di non votare il proprio governo? Autoespellersi?
Non va sottovalutato, peraltro, che se si andrà a nuove elezioni, gli svantaggi saranno maggiori dei vantaggi. Innanzitutto non è detto che la nuova composizione parlamentare garantsca migliore governabilità rispetto alla situazione attuale. Se non si cambia la legge elettorale nulla cambierà.
In secondo luogo una nuova elezione costa di più dei rimborsi che Grillo & co. vogliono eliminare, ed anzi contribuiranno a generane a breve scadenza dei nuovi. Quindi spese su spese, senza che nulla cambi (la legge elettorale nuova ancora non è stata fatta).
Poi possiamo discutere di quale dei due partiti sia migliore, ma almeno sappiate cosa c'è scritto nel non-statuto del Movimento.
In secondo luogo una nuova elezione costa di più dei rimborsi che Grillo & co. vogliono eliminare, ed anzi contribuiranno a generane a breve scadenza dei nuovi. Quindi spese su spese, senza che nulla cambi (la legge elettorale nuova ancora non è stata fatta).
Poi possiamo discutere di quale dei due partiti sia migliore, ma almeno sappiate cosa c'è scritto nel non-statuto del Movimento.
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