5 apr 2013

Fabrizio Bertot, ex sindaco di Rivarolo, comune sciolto per 'ndrangheta, diverrà europarlamentare.

Il Comune di Rivarolo (qui la pagina Wiki) è finito nell’occhio del ciclone nel giugno del 2011 con la maxi operazione Minotauro - inchiesta contro la ‘ndrangheta aveva portato all’arresto di 142 persone e allo smantellamento di decine di ‘locali’ della mala che operavano a Torino e nel circondario, cercando di tessere legami con gli ambienti politici - e nel maggio 2012 fu sciolto per 'ndrangheta.


Tra gli arrestati (oggi ai domiciliari) compare Antonino Battaglia, segretario comunale e amico del sindaco di Rivarolo Fabrizio Bertot (Pdl). Il segretario Battaglia è accusato di voto di scambio insieme all’imprenditore Giovanni Macrì, per aver promesso 20 mila euro al boss Giuseppe Catalano in cambio del sostegno della “rete dei calabresi” a Bertot, candidato alle Europee del 2009.

Giuseppe Catalano era il proprietario del Bar Italia, bar in cui vennero organizzati alcuni pranzi elettorali di Bertot durante la campagna elettorale del 2009. In questo bar, inoltre, venivano fatti i rituali di affiliazione e venivano assegnate le cariche agli appartenenti dell’organizzazione. Catalano, poi, nel 2012 si suicida nella sua casa di Volvera (TO) dopo aver ottenuto i domiciliari in virtù dell'età, della depressione oltre che di un principio di Parkinson ma soprattutto per la sua recente dissociazione dalla mala.

Durante una conversazione intercettata, il capo ‘ndrina Antonino Occhiuto evidenzia – scrivono i magistrati – «come loro in questa operazione possano anche contare sull’aiuto prezioso ed incondizionato del sindaco di Rivarolo Canavese».

Bertot si difende: «Il sostegno di Battaglia alla mia attività politica partì come una cosa scherzosa: siccome ostentava le sue origini, gli chiesi di occuparsi dei calabresi, visto che sul nostro territorio ci sono molte famiglie che fanno comunità. Fu poi lui a presentarmi Macrì».

Battaglia, dal canto suo, sostiene che Bertot «non mi ha mai incaricato di interessarmi dei calabresi che vivono a Rivarolo, ho cercato io di dargli una mano ma senza alcun incarico, contattando persone con cui intrattengo rapporti di amicizia e di stima da più di 30 anni. Tengo a precisare anche che, al contrario di quanto scritto sui giornali, non l'ho definito io 'cavallo di razza', ma Giovanni Iaria, che disse che era un Varenne della politica da far correre a Vinovo con sicura vittoria».


E adesso per Bertot - dopo l’elezione dei due europarlamentari Gabriele Albertini e Mario Mauro al Senato - ci sono ottime possibilità che si liberi un seggio al Parlamento europeo, anche se la sua posizione è ancora al vaglio della Corte di Cassazione.

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