«Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto».
Tutti sappiamo cosa venne dopo, evidente anche da queste parole. Motivo per cui il richiamo all'olio di ricino della deputata Laura Castelli (minuto 04:50) ha fatto perdere un po' la testa, specie quando si era sparsa la voce che ci si potesse riferire ai giornalisti. Repubblica prende una cantonata bella e buona, e fa sparire il post "L'olio a 5 stelle".
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In realtà era una risposta a quanto aveva detto la leghista Allasia
«Non pensiate che noi della Lega di Torino non abbiamo fatto le nostre opposizioni. Mi ricordo, in Val di Susa, solitariamente, in modo solitario, dal 1996 al 2000, la Lega Nord era contro la TAV. Contro la TAV perché? Perché – come ho detto poc'anzi – non c'era stato dialogo. Dal 2000 in avanti si è cambiato il passo, è cambiata la politica, è cambiata l'interlocuzione con le amministrazioni locali, con il consiglio regionale, con le province e con lo Stato per cercare di avvicinare sempre di più queste infrastrutture ai cittadini. Sicuramente, voi avreste bisogno di olio di ricino, in modo tale da capire cos’è la realtà dei fatti».
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