Angelino Alfano ci ha raccontato di un corto circuito in cui i flussi informativi ascendenti e discendenti sono saltati. Ma poi spunta fuori un cablo (1, 2) che lo inchioda. Già fino a qualche ora fa, bastava chiedersi come mai l'ANSA sapeva della deportazione pochi minuti dopo che questa fosse avvenuta, e non il Ministro degli Interni.
Poi il Partito Democratico, al Governo decide di non votare la sfiducia ad Alfano, ma poi invitano contestualmente a dimettersi perché è "...dovere dei servitori dello Stato".
Ma se parate il popò del ministro che diceva che non sapeva, e che a quanto pare invece sapeva, e che non intende dimettersi quando invece dovrebbe, perché così fanno i servitori dello Stato (implicitamente dicendo che non è un servitore dello Stato), poi non meravigliatevi che il Partito Democratico si ritrova a governare con chi aveva giurato (e spergiurato) di non governare mai.
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