27 nov 2013

E poi c'è chi scappa.

Fatti salvi limiti generali (che rispondono al principio del neminem laedere, cioè del non far male a nessuno); la sostanziale differenza tra libertà ed imposizione - e conseguentemente tra democrazia e dittatura - è nel fatto che nel primo caso lo Stato consente che ognuno possa scegliere la strada che più l'aggrada, nel secondo ognuno è tenuto a seguire la strada imposta dall'alto, anche se ciò non corrisponde alle proprie convinzioni etiche, politiche e personali.

Orbene, nessuno mi toglierà dalla testa che la via migliore è quella della libertà, della democrazia, del poter scegliere e plasmare la propria esistenza secondo i propri canoni religiosi, politici, morali e sociali senza danneggiare il prossimo. Sembra un paradosso: l'unica via percorribile è quella che consente più vie percorribili.

Per il resto possiamo discutere su quale sia, tra le varie possibilità quale sia la migliore. Sempre che vi vada di discutere. Il bello della democrazia è anche che chi vuole possa non esprimere il proprio pensiero. Altrimenti finirebbe di essere una libertà. 

Ma io sarò libero di pensare, in alcuni casi almeno, che non sempre, non manifestare il proprio pensiero sia dovuto alla totale assenza di motivazioni ed alla consapevolezza inconscia che ci si espone al pubblico ludibrio. 

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