Beppe Grillo è riuscito nei peggiori dei suoi autogol. È riuscito a far passare per uno statista Matteo Renzi. Che ce ne vuole. Certo i più agguerriti tra i pentastellati potrebbero dirmi che ha fatto bene, che gliene ha cantate quattro, che così si fa. E invece no.
La maggioranza del «popolo» pentastellato voleva che Grillo andasse a fare le consultazioni, di fatto contestando che non ci fosse andato da Napolitano. Grillo se n'è fottuto ampiamente, e così è se vi pare: si è presentato da Renzi tappandosi le orecchie e facendo BLABLABLABLABLA.
Così facendo ha fatto un regalone enorme a Renzi, molto bravo a non rispondere alle provocazioni.
In questo Grillo ha confermato la sua linea: mai entrare nel merito. Solo slogan, solo va tutto male, l'è tutto da rifare e solo noi siamo in grado voi tutti schifosi. Avrebbe dovuto, invece, ascoltare Renzi - anche lui abituato molto agli slogan - e incalzarlo strappandogli soluzioni e promesse.
Cercasi disperatamente chi entra nel merito.
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