L'articolo 48 della Costituzione è l'unico a contenere la parola «morale»: «il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale previsti dalle leggi».
Sarebbe quanto meno opportuno rivalutare, socialmente, i casi di indegnità morale: ci sono tanti atteggiamenti, perfettamente legali, ma che rendono qualcuno indegno, o quanto meno inadatto a ricoprire un incarico pubblico.
All'indegnità altrui corrisponde lo sdegno proprio: finché non ci si sdegna per un comportamento altrui - comportamento indegno come chi lo pone in essere - non si migliorerà mai la società: si delegherà sempre ad altri: al Parlamento di dichiarare illegale un certo comportamento, alla Magistratura di sanzionarlo, alle Forze dell'Ordine di prevenirlo.
E intanto nessuno si sdegna.
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