16 set 2008

Prostitute - Un male necessario?

Ora saranno soddisfatti i residenti delle zone “infestate” dalle lucciole. Il DDL della Carfagna, infatti, promette guai seri sia per i “fruitori” del servizio, sia per le prostitute stesse: che rischiano entrambi – se il disegno dovesse entrare in vigore – una salatissima multa e forse forse anche l’arresto.

In questi giorni, i giornali e le televisioni si sono occupati ampiamente della cosa. Certo, stride un po’ il fatto che, a proporre questo disegno di legge, sia una persona che ha acquisito notorietà anche grazie all’esibizione del suo corpo: basti ricordare che la Carfagna ha posato per dei calendari, come giustamente ricorda Carla Corso, una delle fondatrici del Comitato dei diritti delle prostitute.

Ma non si vuole ora fare della polemica ad un progetto che – in ogni caso – qualche effetto positivo ce l’ha. Soltanto che pare anche questo il classico provvedimento “di facciata”, che ricorda un po’ la munnezza napoletana: togliamo le ragazze dalla strada, e rendiamo reato la prostituzione. Già. Ma si è pensato anche alle conseguenze che tale provvedimento avrà? Ci sono vari soggetti in gioco: le prostitute, i protettori, i clienti. E bisogna avere a che fare quindi con questo triangolo, delicato e infernale allo stesso tempo, ma del quale comunque non si può non tener conto.

La prostituzione, come è noto, è il mestiere più antico del mondo. Non è togliendola dalla strada che si elimina. Anche perché è ineliminabile proprio per natura umana (anzi meglio dire “per natura maschile”, visto che il 95% circa delle prostitute sono donne).

Ma come ben sa chi ha un minimo di apertura mentale sull’argomento, il fenomeno è trasversale, e copre un po’ tutte le categorie sociali: non esistono fasce di età, culture o professioni particolari rispetto ad altre, insomma: i clienti delle prostitute sono “di tutti i tipi”. Si va dall’operaio che guadagna poche centinaia di euro al mese, al professionista in carriera che vuole una notte di trasgressione, passando per tutte le possibili vie di mezzo.

E se, da una parte, può essere giudicato deprecabile il tipico “puttaniere con famiglia a carico”, sicuramente non lo è chi, libero da vincoli sentimentali, sceglie, per desiderio o necessità, di rivolgersi al sesso a pagamento.

Non dimentichiamoci che la prostituzione su strada è soltanto una “porzione” nell’insieme variopinto del fenomeno. Oggi non è più un mistero venire a sapere che, su internet, si trovano centinaia e centinaia di annunci di ragazze che “esercitano” nelle case proprie, o presso l’altrui domicilio.

E cosa succederà, per l’appunto, eliminando le ragazze dalla strada? La classica legge della domanda e dell’offerta: aumenterà il numero delle ragazze che lavoreranno su appuntamento.

In molti dicono che, in questo modo, si agevolerà ancora di più la criminalità che ruota intorno al fenomeno: tratta di esseri umani, sfruttamento, eccetera. Ma a prescindere da ciò, e sapendo che, in ogni caso, la domanda resterà, non sarebbe meglio a questo punto imitare quegli stati che l’hanno resa legale?

A dirlo è Don Andrea Gallo, che giustamente puntualizza: 
«Solo così, seguendo la linea tracciata dall'Olanda, mettendo a disposizione delle aree, lo Stato riuscirà a controllare un fenomeno che non si può debellare. In più, grazie alla denuncia fiscale presunta, ne trarrà anche profitto. Come cristiano e come prete mi indigno di fronte a tanta ipocrisia. Con questo provvedimento siamo nella regressione culturale. Non si può pensare di affrontare un problema come la prostituzione soltanto attraverso la repressione. E invece mi sembra che siano convinti di poter affrontare un problema come questo, senza per giunta creare nessuna alternativa. Un delirio di onnipotenza.»

Quali sono le ipotesi sulle conseguenze di questa legge? Immaginiamo: le prostitute della strada, in parte, se ne torneranno nei paesi d’origine. La parte che invece resterà in Italia, eserciterà in ambienti chiusi, e probabilmente aumentando le tariffe. Con la ulteriore conseguenza che chi non potrà permetterselo, resterà a “bocca asciutta”. Aumenterà quindi l’offerta delle ragazze su appuntamento, con nuovi siti internet e annunci su carta. Si può fantasticare parecchio, ma... il problema è che questa legge dovrebbe debellare il racket, gli sfruttatori e il giro di criminalità di questo mercato, che di fatto invece resterà ancora nelle mani dei delinquenti.

Ecco quindi la necessità di utilizzare misure più ad ampio raggio, agendo non soltanto sulla parte “visibile” (il decoro dei marciapiedi), ma anche e soprattutto su quella “invisibile” che è senz’altro la componente più criminosa di tutta la faccenda.

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