14 gen 2009

Politicanti di tutto il mondo, unitevi ... e andatevene!

Quando sento parlare di «distacco dei giovani dalla politica» o qualche variazione sul tema, sento irrimediabilmente un senso di ribrezzo dentro di me. Specialmente se viene detto da chi è in politica. Ciò che sfugge alla classe politica attuale è che spesso sanno far parole e non fatti; sanno costruire bei discorsi che mi lasciano perplesso il più delle volte.

Se un ragazzo volesse far politica attivamente sa che ci sono già in Parlamento figuri che sono inchiavardati alle poltrone da decenni godendo di privilegi economici (e non solo) innominati. Parte della classe politica non ha il senso morale di dimettersi quando non si è più al di sopra di ogni sospetto. E quando parlo di «al di sopra di ogni sospetto» non intendo dire che si sia necessariamente colpevoli, ma intendo dire che si dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi dalla propria carica pubblica, o quanto meno di non ricandidarsi a fine mandato (vedi la mia proposta di modifica al Lodo Alfano) per consentire alla legge di fare il suo corso in presenza di seri indizi a carico. Questo è rispetto per la magistratura nella pratica.

E tanto più i politici hanno ruoli importanti (non necessariamente in positivo), quanto più stanno lì da tempo. Non c’è un reale ricambio e quindi le possibilità per un giovane di farsi conoscere diminuiscono. Se anche per puro miracolo qualcuno riuscisse a farsi conoscere, avrebbe a che fare con una parte del Parlamento che è condannata in via definitiva (uno per tutti http://www.beppegrillo.it/).

La legalità talvolta sembra un optional: si può chiedere ai cittadini di rispettare le leggi, se una parte di chi quelle stesse leggi è tenuto a farle in nome e per conto dei cittadini stessi è pregiudicato, e la parte rimanente consente che ciò accada?

Se volessimo stare a guardare il capello, poi, in campagna elettorale tutti a dire che le province vanno abolite, e poi i tagli riguardano sanità, istruzione e ricerca. Mica fessi: mica levano soldi ai loro colleghi/compari! Anzi in merito avevo annunciato che avrei voluto essere più preciso nel riferire i soldi che vengono spesi per le province. Al
sito di Emanuele Pressa, anche se il post è datato 2007 è abbastanza recente da far capire l'entità del problema. Quindi è più che normale che in questo caso (ma anche qui per sintesi ho fatto un esempio tra tanti) certo non si attrae attenzione da parte dell'elettorato più attento. Anzi, lo si allontana.




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