Le brutte abitudini e le imprecisioni se non partono dalla televisione, da queste vengono talvolta amplificate. Ad Italia Uno una particolare disposizione dall’alto … va beh dai dirigenti prevede una giornata di 25 ore, dato che nei giorni scorsi ho visto pubblicità di trasmissioni in onda alle 24:10. Sarà banale, ma le 24:10 NON ESISTE IN UNA GIORNATA DI 24 ORE. Così, per fortuna, non è su « Il Venerdì» di Repubblica dove la giornata è sempre di 24 ore (i programmi dopo la mezzanotte vengono indicati con la dicitura 0.05 o 00:05).
Mantenendosi su Italia Uno, il mitico Studio Aperto generalmente sembra la succursale del parrucchiere sotto casa con largo spazio al gossip e di Lucignolo. Analoga falsariga, il Tg4 dovrebbe cambiar nome in Tgottimismo: oggi a Venezia ed al mercato di Piazza Palermo a Genova tutti ottimisti, i prezzi in calo, si va avanti. Guarda caso Berlusconi aveva invitato all’ottimismo. Il riottoso Tg1 dimenticando le direttive presidenziali, esattamente 120 secondi dopo il servizio del Tg4 nei mercati il Tg1 dice: IRAN - Mentre USA e NATO stanno rivedendo i rapporti con Teheran sembra che abbia abbastanza uranio per creare bombe atomiche.
Sorvolando tutte le trasmissioni in cui quando si discute sembra il mercato di Porta Portese, le mode degli approfondimenti degli ultimi mesi sono dedicate o al mangiare e al bere o alle macchine: il Tg5 va con Gusto; Railandia replica con Eat Parade e con i programmi di cucina a mezzogiorno. Le proposte generalmente riguardano piatti mignon nelle porzioni e megalomani nel prezzo; oppure, se va bene, per fare la spesa devi fare il giro del mondo in 80 giorni.
Arriva il week end e la Rai, con l’approfondimento sulle auto, decide di essere più vicino al pubblico proponendo per lo più macchine di cilindrata medioalta, o di lusso o perché no un Suv che notoriamente è utilissimo per districarsi nel traffico cittadino e per trovare posto nei relativi centri storici. Questo in virtù di una abitudine abbastanza diffusa in Italia che se il mezzo pubblico non ci lascia esattamente fuori la porta dell’ufficio (o di casa) occorre prendere la macchina.
Mantenendosi su Italia Uno, il mitico Studio Aperto generalmente sembra la succursale del parrucchiere sotto casa con largo spazio al gossip e di Lucignolo. Analoga falsariga, il Tg4 dovrebbe cambiar nome in Tgottimismo: oggi a Venezia ed al mercato di Piazza Palermo a Genova tutti ottimisti, i prezzi in calo, si va avanti. Guarda caso Berlusconi aveva invitato all’ottimismo. Il riottoso Tg1 dimenticando le direttive presidenziali, esattamente 120 secondi dopo il servizio del Tg4 nei mercati il Tg1 dice: IRAN - Mentre USA e NATO stanno rivedendo i rapporti con Teheran sembra che abbia abbastanza uranio per creare bombe atomiche.
Sorvolando tutte le trasmissioni in cui quando si discute sembra il mercato di Porta Portese, le mode degli approfondimenti degli ultimi mesi sono dedicate o al mangiare e al bere o alle macchine: il Tg5 va con Gusto; Railandia replica con Eat Parade e con i programmi di cucina a mezzogiorno. Le proposte generalmente riguardano piatti mignon nelle porzioni e megalomani nel prezzo; oppure, se va bene, per fare la spesa devi fare il giro del mondo in 80 giorni.
Arriva il week end e la Rai, con l’approfondimento sulle auto, decide di essere più vicino al pubblico proponendo per lo più macchine di cilindrata medioalta, o di lusso o perché no un Suv che notoriamente è utilissimo per districarsi nel traffico cittadino e per trovare posto nei relativi centri storici. Questo in virtù di una abitudine abbastanza diffusa in Italia che se il mezzo pubblico non ci lascia esattamente fuori la porta dell’ufficio (o di casa) occorre prendere la macchina.
"La Rai e' morta" di Antonio Di Pietro 19 Febbraio 2009
Tieniti aggiornato: http://www.antoniodipietro.com/iscrizione.php
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