
29 dic 2009
Associazione Effetto Farfalla per l'Associazione Contro le Leucemie ed i Tumori nell'Infanzia.

26 dic 2009
Perplessità sulle perplessità.
- anche in questo caso per certi versi ha fatto cilecca la sicurezza che controlla Piazza San Pietro e dintorni. Così come fece cilecca la sicurezza quando vi fu l'attentato a Woityla: per ha fatto cilecca intendo dire che si è consentito che persone non autorizzate arrivassero a distanza ravvicinata dal Papa, indipendentemente dalle intenzioni. Peraltro è stato dichiarato che per isolare il Papa da ogni rischio di aggressione dovrebbe stare sotto una campana di vetro: premesso che attentare alla vita di qualcuno rimane vergognoso, questo vale per tutti i personaggi pubblici (dovrebbero vivere sotto una campana di vetro per stare al sicuro).
- il Papa ha in ogni caso detto la messa di Natale senza che l'aggressione (l'abbraccio?) cambiasse ogni programma di sorta: e se anche in questo caso ci fosse stato un piano di riserva?
- anche in questo caso le telecamere hanno ripreso la scena (ed anche negli attentati ben più gravi a Reagan, a Woityla, a Kennedy, a Osvald).
A questo si aggiungono altre perplessità:
1) Se è falsa l'aggressione è falso il ricovero.
Per organizzare una aggressione che non comporti danno a Berlusconi, dovrebbero coinvolgersi tutta una serie di persone che potrebbero ben vendersi la notizia a decine di riviste, giornali, giornaletti, ricavandone bei soldi. E qui parlo dell'entourage del S. Raffaele che avrebbe dovuto decidere di tenerlo per tre giorni per pura finzione. Sarebbe una notizia troppo ghiotta da farsi sfuggire e da non provare a rivendere. E poi Bersani che va a trovare Berlusconi in ospedale stava al suo gioco? Mi pare poco probabile.
2) Pericolosità intrinseca del souvenir.
Mettiamo, pure, che l'aggressione sia avvenuta per davvero, ma orchestrata con la mera finalità di accrescere la popolarità di Berlusconi o di distogliere l'attenzione dalle più diverse questioni (e non, quindi suscitata dal clima). Ebbene in questo caso devo dire che sinceramente in una cosa Berlusconi ha avuto ragione: se fosse stato centrato in un occhio, avrebbe rischiato seriamente di perderselo per la strada. Quante persone pensate siano disposte a correre un rischio così elevato? Plausibilmente avrebbero organizzato qualcosa che non assomigliasse alla specialità olimpica tiro al bersaglio e che non comportasse immediati rischi per la salute presidenziale.
3) Dinamica degli eventi.
- Dalle foto e dai filmati che ho visto emerge che Berlusconi si copre il viso con il palmo delle mani, mentre per dimostrare il bluff si vedono solo foto che fanno vedere prevalentemente il dorso pulito delle mani. Ciò non toglie che nel frattempo si sia potuto pulire le mani e in parte il viso, dando quindi l'impressione che sia stato tutto un bluff.
- Il fatto che dopo alcune frazioni di secondo non sia uscito sangue dalle escoriazioni più superficiali, non vuol dire nulla: a meno che non vi recidiate l'aorta (vi invito a fidarvi sulla parola e a non provare a recidervela) vedrete che il sangue impiega sempre diversi secondi a fuoriuscire.
- Con riferimento al blog Ace on the river, il 18 dicembre scorso è stato pubblicato un commento anonimo che effettua una particolareggiata ricostruzione della situazione volta a dimostrare che in realtà i denti di Berlusconi sono sani. In primo luogo chi fa tutta la dissertazione medico scientifica è un utente anonimo (potrebbe essere uno scarparo) ed in secondo luogo si effettua una diagnosi e controdiagnosi valutando delle foto sgranate, senza nemmeno uno scampolo di visita seria. Non sono dentista, quindi non mi addentro i analisi mediche, ma so per certo che in diverse occasioni i dentisti valutano con l'ausilio di radiografie e dopo approfondite visite. Penso che ragionevolmente si possa diffidare da tale contestazione almeno fino al momento in cui l'autore del commento non si qualifica in modo certo, e non effettua una visita accurata per potersi esprimere.
24 dic 2009
AUGURI DI BUON NATALE.
23 dic 2009
Giampaolo Giuliani assolto dall'accusa di procurato allarme.
Mi farebbe sapere Bertolaso, che tra un po' sarà pensionato, cosa ne pensa. Cosa ne pensano tutti i suoi accusatori? Perché i media non hanno dato la notizia con enfasi pari a quando è stato accusato?
18 dic 2009
Se non solo su Facebook il fatto si fa serio atto secondo: dalle minacce ai fatti.
A fine ottobre 2009 avevo già affrontato il tema delle minacce su Facebook a Berlusconi, e anche allora, come ovvio, deprecavo le minacce e la violenza. Ma dovrebbe essere normale deprecare un certo tipo di commenti, non occorrerebbe nemmeno dirlo. Ecco: piuttosto chi non è normale chi ha tirato il souvenir al Presidente del Consiglio.
Il reato dell'istigazione è previsto dall'articolo 414 del codice penale che al comma 1 recita: «Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito per il solo fatto dell'istigazione». Se Zingarelli non s'è rintronato, istigare significa testualmente: «spingere qualcuno a compiere un'azione riprovevole». Nello stesso articolo è condannata l'apologia (l'esaltazione) del reato. Se, quindi, abbiamo visto che chi ha compiuto il gesto non è una persona così normale, tutti i gruppi che esaltano questo gesto, ma in generale tutti i gruppi che compiono istigazione ed apologia, che in pochi giorni sono nati come funghi non sono altro che gruppi illegali, come tali oscurabili e i fondatori, i commentatori che hanno esaltato il gesto, e probabilmente anche i semplici fan, perseguibili dalla legge per istigazione a delinquere e apologia di reato.
Il secondo concetto da non trascurare è che scrivere su Facebook non è, come disse Ferrero a fine ottobre ad Affari Italiani.it, come scriversi una lettera, per quanto anche le lettere minatorie non sono proprio dichiarazioni d'amore e costituiscono anch'esse reato. Ma il problema, su Facebook, si pone specie se si forma un gruppo. Facebook ha una grande diffusione, paragonabile al carattere di pubblicità necessario per l'istigazione ai reati. Chi istiga alla violenza, al razzismo e a qualunque reato, o alla morte di chicchessia, anche tramite Facebook, quindi, dev'essere denunciato. Questo senza voler criminalizzare nè l'intera struttura di Facebook, nè internet in generale: sarebbe gettare via tonnellate di frutta per poche mele marce. Non ne vale la pena.
Quello che mi chiedo è possiamo individuare, nei gruppi su Facebook che volevano Berlusconi morto, dei mandanti morali? Possiamo individuarli in Di Pietro-Travaglio & co.? Ma siamo sicuri che ci sia alla fine un mandante morale? Sono sempre molto perplesso sui mandanti morali (meno sull'istigazione a delinquere). Se dico pubblicamente che Tizio mi è antipatico, e Caio tenta di ammazzarlo posso essere considerato un mandante morale?
Concludo segnalando una minaccia che è giunta ad Andrea De Luca, un blogger decisamente bravo a cui va tutta la mia sincera amicizia e solidarietà ed il mio invito a continuare la sua attività di blogger. Non so se Andrea segnalerà la cosa alla polizia postale o meno, sarà sua libera scelta farlo (se volete saperlo io gli ho già consigliato di farlo). Ma certo non trovo assolutamente giusto che, in virtù di quanto appena detto, non si possa esprimere le sue idee (indipendentemente se le si condivida o meno) senza correre il rischio di essere minacciato.
10 dic 2009
Il limite è massimo, non minimo.
6 dic 2009
Berlusconi è andato al No B day.
Silvio Berlusconi si è presentato ieri al No B Day. Gobbo, triste e con aria pessimista. Tanto era irriconoscibile che qualcuno l'ha scambiato inizialmente per Andreotti o per Veltroni. Dopo alcuni istanti di stupore generale e di brusio, riconosciuto che era Berlusconi, è partita una bordata di fischi. Per alcuni istanti, Berlusconi sembrava decisamente intimidito da quanto vedeva, ma d'altronde non poteva aspettarsi altrimenti.
Dopo diversi minuti, placata l'ira dei presenti, Silvio ha provato timidamente a parlare ad un megafono. Si è schiarito la gola, ha deglutito e ha detto di volersi dimettere, di voler subire i processi come tutti i cittadini normali, e che quando avrà dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio la propria specchiata onestà, sul piano giuridico oltre che morale, si ricandiderà sicuro di un ulteriore plebiscito. In tal modo pure gli oppositori non potranno dire alcunché sulla propria situazione moral-giudiziaria ... poi mi sono svegliato in preda ad un attacco isterico, ho vomitato l'anima del diavolo e son tornato a letto dopo diverse camomille.