Stanotte è scattata l'ora legale: occorrerà portare avanti di un'ora le lancette degli orologi. E da quest'anno coloro che sono poco puntuali dovranno portare avanti le lancette di due ore e non di una sola.
Silvio Berlusconi, quando ha compreso di cosa si trattava, e cioè non di processi a suo carico, ha subito chiamato Minzolini per sottolineare in un servizio di venti minuti che fosse un'iniziativa del governo grazie alla quale si risparmieranno diversi milioni di euro, e che il fatto che si dormisse un'ora in meno era solo propaganda elettorale comunista in violazione della par condicio dato che oggi e domani si vota. A chi facesse notare che anche se si dà spazio al solo presidente del consiglio si viola la privacy e che comunque non è merito del Governo in carica, hanno risposto Minzolini con un editoriale, ed Emilio Fede con uno speciale non stop di 7 ore, sottotitolato in tutte le lingue del mondo, per dimostrare la santità di Silvio. Bondi, Cicchitto e Bonaiuti (i tre dell'apocalisse) hanno ripetuto mnemonicamente le parole del capo ed elogiato l'informazione.
Non c'è stato verso per nessuno di far capire a Berlusconi e ai tre dell'apocalisse cosa fosse realmente l'ora legale: solo allora Gianni Letta ha pubblicamente sostenuto che le parole di Berlusconi in un giorno così importante non dovevano essere forzate e strumentalizzate: cioè l'unica cosa possibile da dire.
Ma i commenti non potevano mancare: Bossi dal canto suo ha sostenuto che vuole il federalismo dell'ora legale; Casini ha detto che era d'accordo con Berlusconi solo nelle regioni in cui questi vincerà; Bersani ha invitato tutti a moderare i toni e a parlare dei reali problemi del paese, senza però spiegare quali essi siano; Di Pietro vuole che sia fatta chiarezza sulle parole del premier; Veltroni ha detto che è d'accordo ma anche in disaccordo; Fini in un fuori onda ha detto quello che pensano molti italiani.
Silvio Berlusconi, quando ha compreso di cosa si trattava, e cioè non di processi a suo carico, ha subito chiamato Minzolini per sottolineare in un servizio di venti minuti che fosse un'iniziativa del governo grazie alla quale si risparmieranno diversi milioni di euro, e che il fatto che si dormisse un'ora in meno era solo propaganda elettorale comunista in violazione della par condicio dato che oggi e domani si vota. A chi facesse notare che anche se si dà spazio al solo presidente del consiglio si viola la privacy e che comunque non è merito del Governo in carica, hanno risposto Minzolini con un editoriale, ed Emilio Fede con uno speciale non stop di 7 ore, sottotitolato in tutte le lingue del mondo, per dimostrare la santità di Silvio. Bondi, Cicchitto e Bonaiuti (i tre dell'apocalisse) hanno ripetuto mnemonicamente le parole del capo ed elogiato l'informazione.
Non c'è stato verso per nessuno di far capire a Berlusconi e ai tre dell'apocalisse cosa fosse realmente l'ora legale: solo allora Gianni Letta ha pubblicamente sostenuto che le parole di Berlusconi in un giorno così importante non dovevano essere forzate e strumentalizzate: cioè l'unica cosa possibile da dire.
Ma i commenti non potevano mancare: Bossi dal canto suo ha sostenuto che vuole il federalismo dell'ora legale; Casini ha detto che era d'accordo con Berlusconi solo nelle regioni in cui questi vincerà; Bersani ha invitato tutti a moderare i toni e a parlare dei reali problemi del paese, senza però spiegare quali essi siano; Di Pietro vuole che sia fatta chiarezza sulle parole del premier; Veltroni ha detto che è d'accordo ma anche in disaccordo; Fini in un fuori onda ha detto quello che pensano molti italiani.
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