Pochi tra i VIP hanno parlato dell'insegnamento di Lucio Dalla quando questi era in vita. Anche perché Lucio Dalla è spesso stato vittima della borghesia perbenista che non contemplava ladri e puttane ma solo gente del porto.
Chissà cosa pensa adesso uno dei primi auori di Dalla, Roberto Roversi che nel commentare la scelta di Dalla di scriversi i testi da solo a quanto pare commentò: «Ha voluto semplicemente essere lasciato in pace a cantare il niente. Sono scelte industriali, non sono scelte culturali». Magari si guarda solo dal fare un elogio post mortem di chi, in vita, aveva contestato.
Sappiamo benissimo, invece, dello sciacallaggio di Pontifex Roma, giustamente criticata dai miei amici di Pontilex.org. E dinanzi a tali scempiaggini di chi, come Bruno Volpe, è in cerca solo di pubblicità per far soldi ad ogni costo, mi vengno solo insulti che, da persona bene educata, preferisco tenere per me.
LUCIO DALLA E GUS BINELLI CHE NOTORIAMENTE E' DIVERSAMENTE BASSO |
Alcune sensazioni, alcune reazioni dovrebbero essere private e non sputtanate così. Ron e De Gregori, difatti, si sono ben guardati dal fare interviste piagnucolose e lacrimogene, mentre l'impressione generale, in tutta questa pur comprensibile commozione, è che in queste interviste vi sia qualcosa di troppo mediatico e forzato.
Quasi come se ci si accalcasse a farsi veder piangere il personaggio scomparso, come se fosse il caso di rendere pubblico un dolore che meriterebbe, a mio avviso, di essere privatissimo.
Piangere in privato e senza sceneggiate non è una colpa. E' semplicemente riservatezza, pur necessaria in alcuni delicati momenti.
Qui la sua ultima apparizione.
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Sacrosanto ragionamento quando, ormai, si spettacolarizza tutto (e ci si fa sopra soldi!).
RispondiEliminaBuona giornata.