Il mio tweet su Justin Bieber e sui 30 milioni di fan ha suscitato tre reazioni indignate. Ma a 140 caratteri per volta mi rendo conto che è difficile.
La prima reazione è di @hugmejerry che - non avendo colto alcuna argomentazione valida - senza sapere che sono blogger da più di tre anni, che ho un diploma di liceo classico con ottimi voti in italiano e ad un passo dalla laurea, sostiene che non dovrei dire che i fan di Justin Bieber sono stupidi, quando non l'ho mai detto, e che dovrei imparare l'italiano. Non merita risposte.
La seconda reazione è di Justin is my angel che in realtà s'è dimostrata molto più sensibile ed educata, cui s'è aggiunto anche@xciastinsmile_. A loro voglio scrivere per esplicitare meglio il mio pensiero.
Deduco siano più piccoli, quindi penso di poter parlare loro avendo vissuto qualcosina in più. Non dovessero ascoltarmi, pazienza. Innanzitutto penso sia fondamentale saper riconoscere l'ironia e la satira come forma di libera espressione. Vivere con ironia, e saperla accettare, è una forma di maturità che va acquisita col tempo.
In secondo luogo la musica, come l'arte in generale, può sicuramente essere d'aiuto e sicuramente a Justin is my angel è stato d'aiuto per superare problemi gravi, come m'ha detto lei. Non so cosa abbia passato e spero solo non consideri un problema grave un 4 al tema d'italiano. Ma comunque buon pro gli faccia. Ho voluto solo far capire come sia una forma molto acerba ed immatura di apprezzamento musicale il parlare di amore, famiglia ed orgoglio, arrivare a tremare, urlare, strillare e considerare come unica ragione di vita un cantante e la sua musica, per quanto questo cantante sia bravo, sostenere di amarlo.
Ne riparleremo quando avrete ascoltato i colossi della musica, di tutti i generi di musica, quando ne avrete apprezzato i pregi ed i difetti, quando eviterete di rivolgervi ad un cantante come se vi rispondesse, come se fosse un vostro amico immaginario.
Vi confesso che io adoro la musica. Mi capita anche di emozionarmi molto dinanzi a canzoni stupende ... ma non penso che Aretha Franklin, John Barry o Caro Emerald mi rispondano. E' il fanatismo che giudico non l'apprezzamento per un cantante, cosa su cui c'è ancora massima libertà.
Ben venga che le canzoni vi facciano emozionare e vi confortino in momenti di difficoltà, ma certa retorica la trovo spropositata per un cantante, tanto più se - come talvolta accade - è solo un fenomeno commerciale che sfrutta proprio questo fanatismo.
La seconda reazione è di Justin is my angel che in realtà s'è dimostrata molto più sensibile ed educata, cui s'è aggiunto anche
Deduco siano più piccoli, quindi penso di poter parlare loro avendo vissuto qualcosina in più. Non dovessero ascoltarmi, pazienza. Innanzitutto penso sia fondamentale saper riconoscere l'ironia e la satira come forma di libera espressione. Vivere con ironia, e saperla accettare, è una forma di maturità che va acquisita col tempo.
In secondo luogo la musica, come l'arte in generale, può sicuramente essere d'aiuto e sicuramente a Justin is my angel è stato d'aiuto per superare problemi gravi, come m'ha detto lei. Non so cosa abbia passato e spero solo non consideri un problema grave un 4 al tema d'italiano. Ma comunque buon pro gli faccia. Ho voluto solo far capire come sia una forma molto acerba ed immatura di apprezzamento musicale il parlare di amore, famiglia ed orgoglio, arrivare a tremare, urlare, strillare e considerare come unica ragione di vita un cantante e la sua musica, per quanto questo cantante sia bravo, sostenere di amarlo.
Ne riparleremo quando avrete ascoltato i colossi della musica, di tutti i generi di musica, quando ne avrete apprezzato i pregi ed i difetti, quando eviterete di rivolgervi ad un cantante come se vi rispondesse, come se fosse un vostro amico immaginario.
Vi confesso che io adoro la musica. Mi capita anche di emozionarmi molto dinanzi a canzoni stupende ... ma non penso che Aretha Franklin, John Barry o Caro Emerald mi rispondano. E' il fanatismo che giudico non l'apprezzamento per un cantante, cosa su cui c'è ancora massima libertà.
Ben venga che le canzoni vi facciano emozionare e vi confortino in momenti di difficoltà, ma certa retorica la trovo spropositata per un cantante, tanto più se - come talvolta accade - è solo un fenomeno commerciale che sfrutta proprio questo fanatismo.
Sarò diverso da tutti i miei coetanei, ma non ho mai idolatrato in vita mia un solo cantante, un solo attore, un solo politico, un solo uomo o una sola donna..
RispondiEliminaL'unica persona che stimo è Marco Travaglio, ma i motivi sono molto diversi da una stupida canzonetta.
Soprattutto perché anche quelle (poche) volte che Marco sbaglia, si corregge subito e chiede scusa.
Per il momento, è l'unica persona che stimo, ma questo non significa che la mia cameretta è piena di sue foto o che lo considero il mio Dio.. semplicente, è il miglior giornalista di giudiziaria in Italia.
Diciamo che è il succo del discorso: la stima - ed anche l'emozionarsi - per qualcosa o qualcuno è diverso dall'idolatria
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