Da giorni il mondo si preoccupa della salute di Kim Jong Un, dittatoruncolo nordcoreano che dal 3 settembre non si presenta in pubblico, salvo poi scoprire che a quanto pare è caduto dai rialzi nelle scarpe.
Più questi dittatoruncoli sono insignificanti più cercano di modificare artificiosamente la loro immagine: presto o tardi vedremo il culto dell'immagine al massimo dello splendore. Niente rughe ed immagini fittiziamente sorridenti.
In linea di massima un modo assolutamente ridicolo di porsi: che se non fossero dittatori, dovrà convincesene Razzi, ci sarebbe da scompisciarsi, d'altronde i toni da barzelletta ci sono tutti.
Immagino quest'essere incapace di camminare anche coi rialzi che d'improvviso cade malamente a terra soccorso dai suoi lecchini di prima categoria tra scene di panico e pianti a dirotto. Poi il viavai di medici e consulti per visitare ed operare le sante caviglie.
Come avrei voluto esserci per scompisciarmi. Ma è meglio che mi scompiscio da qui, a debita distanza, altrimenti adesso sarei in pasto ai cani.
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