Quando mi capita di girovagare quasi quotidianamente per Napoli la mia attenzione capita più volte al giorno anche sui semafori il cui uso incide non poco sulla spesa per l'energia elettrica, sovente sono molto poco utili, se non totalmente inutili o inadeguati, nel posizionamento più che nei tempi di attesa.
Analizzando la prima parte del problema (risparmi energetici) mi chiedo come mai, specialmente in una città come Napoli che spesso e volentieri ha splendide giornate di sole, i semafori non siano dotati di pannelli solari (come spesso capita di vedere per le segnalazioni lampeggianti in autostrada) e soprattutto vien da domandare conto e ragioni del mancato uso di semafori con lampade a led. Questi due investimenti abbatterebbero radicalmente la spesa energetica per gli impianti semaforici (magari sarebbe da fare anche per l’illuminazione pubblica). Secondo la Fire (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia) i semafori a led, rispetto alle lampadine a filamento, hanno un consumo fino all'80% in meno, una durata fino al 20% in più, e quindi una riduzione della manutenzione ed infine una maggiore sicurezza (essendo maggiormente visibili).
Sotto altro aspetto, tuttavia, talvolta i semafori regolano poco traffico, e quindi sono sostanzialmente inutili. Mi riferisco, in prima battuta, a tutti quei semafori che si trovano a disciplinare il traffico di una strada principale con le stradine laterali.
Essendo stato a Genova per motivi personali, ho notato anche lì una proliferazione di semafori, con problematiche analoghe a quelle già accennate, ma ho pure notato l’utilizzo, in alcune parti strategiche, dei sottopassaggi, per di più attrezzati: in pratica a Genova i sottopassaggi sono un piccolo mondo che consente l’attraversamento sicuro di grandi arterie, senza pregiudizio per il corretto scorrere del traffico veicolare, ma anche la presenza di piccoli punti vendita di ogni sorta (abiti, libri, edicole). A Napoli i pochissimi sottopassaggi presenti sono chiusi e forse anche ricettacolo di immondizia; i sottopassaggi che collegano funicolari e metropolitane sono spogli sia di tabelloni pubblicitari, che porterebbero soldi ai gestori delle metropolitane, sia di quel particolare micromondo che non sarebbe poi così cattivo.
Analizzando la prima parte del problema (risparmi energetici) mi chiedo come mai, specialmente in una città come Napoli che spesso e volentieri ha splendide giornate di sole, i semafori non siano dotati di pannelli solari (come spesso capita di vedere per le segnalazioni lampeggianti in autostrada) e soprattutto vien da domandare conto e ragioni del mancato uso di semafori con lampade a led. Questi due investimenti abbatterebbero radicalmente la spesa energetica per gli impianti semaforici (magari sarebbe da fare anche per l’illuminazione pubblica). Secondo la Fire (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia) i semafori a led, rispetto alle lampadine a filamento, hanno un consumo fino all'80% in meno, una durata fino al 20% in più, e quindi una riduzione della manutenzione ed infine una maggiore sicurezza (essendo maggiormente visibili).
Sotto altro aspetto, tuttavia, talvolta i semafori regolano poco traffico, e quindi sono sostanzialmente inutili. Mi riferisco, in prima battuta, a tutti quei semafori che si trovano a disciplinare il traffico di una strada principale con le stradine laterali.
Essendo stato a Genova per motivi personali, ho notato anche lì una proliferazione di semafori, con problematiche analoghe a quelle già accennate, ma ho pure notato l’utilizzo, in alcune parti strategiche, dei sottopassaggi, per di più attrezzati: in pratica a Genova i sottopassaggi sono un piccolo mondo che consente l’attraversamento sicuro di grandi arterie, senza pregiudizio per il corretto scorrere del traffico veicolare, ma anche la presenza di piccoli punti vendita di ogni sorta (abiti, libri, edicole). A Napoli i pochissimi sottopassaggi presenti sono chiusi e forse anche ricettacolo di immondizia; i sottopassaggi che collegano funicolari e metropolitane sono spogli sia di tabelloni pubblicitari, che porterebbero soldi ai gestori delle metropolitane, sia di quel particolare micromondo che non sarebbe poi così cattivo.
In ultimo vorrei fare solo una considerazione in parte piacevole in parte paradossale: percorrendo il lungomare di Pozzuoli, oggetto di restyling, gradevoli ed eleganti illuminazioni fanno da cornice ad uno splendido golfo, sul cui sfondo si stagliano Procida e dietro Ischia. Ogni lampione ha un pannello solare. Peccato che fino a qualche tempo fa poco vicino l’immondizia trabboccava abbondantemente dai cassonetti. Sarei ben felice di constatare che, come pare intenderà Berlusconi, l'emergenza finisca anche a Pozzuoli, oltre che nel resto di Napoli.
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FONTI
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