2 lug 2009

In memoria di Petru Birlandeanu.

Aggiorniamo la situazione relativa alla morte di Petru: l'omicidio di Montesanto dello scorso 26 Maggio.

1. I colpevoli dell'omicidio.

Non so chi ricorda il video della sparatoria alla stazione della Cumana (e quella della Funicolare adiacente) a Montesanto. Ebbene è notizia di oggi che hanno arrestato uno dei partecipanti al raid (le foto dell'arresto pubblicate sul Repubblica.it). Cito testualmente da un articolo di Conchita Sannino: «Non si tratta, tuttavia, di comuni cittadini che hanno deciso di rompere il muro dell´omertà, ma di quattro persone legate, in maniera diversa o trasversale, ai business sporchi del territorio. In particolare, a puntare il dito contro Ricci sono un neo-pentito che è stato il capopiazza dello spaccio ai Quartieri Spagnoli; una giovane di un piccolo clan del territorio; e un´altra donna, ex testimone di giustizia, anch´ella testimone insieme con il suo compagno della scorribanda armata di Ricci e dei suoi complici. Ma va precisato che, ai fini della fondatezza del racconto, i pubblici ministeri e la polizia hanno potuto provare, oltre ogni eventuale risentimento, la loro attendibilità».

2. Conferma della vigliaccheria di una parte dei napoletani.

Analizzando uno dei tanti articoli dell'edizione on line di Repubblica.it, noto che il sindaco Rosa Russo Iervolino ha detto: «Cosa avrebbero fatto i milanesi o i romani sotto il tiro di pistole che non si capiva da dove venissero? Sarebbero scappati oppure no? Fuggire è una reazione istintiva». Giusto: è una reazione istintiva. Come ho già avuto modo di affermare è stato anche il mio primo pensiero. Ho cambiato idea dopo aver visto le immagini. Chi c'era ha avuto il tempo di domare l'istinto e quando meno di poter chiamare un'ambulanza.

A distanza di diverse settimane, tuttavia, a conferma che non è istinto ciò che è successo nella folla, riprendo le considerazioni di Andrea Pennasilico (procuratore aggiunto) «Fino a questo momento (l'articolo è datato 18/06, n.d.a.) neanche una delle persone presenti al momento dell´azione si è fatta avanti. Eppure erano in tanti. Nessuno si è precipitato al primo commissariato di polizia o alla prima stazione dei carabinieri per denunciare l´accaduto o collaborare alle indagini. Non è un appello ma una semplice considerazione. L´inchiesta va avanti e speriamo di conseguire risultati».

3. Testimonianza di Ernesto Cravero.

Ho letto la testimonianza del Prof. Cravero. Posso garantire, conoscendo la zona, che la descrizione di ciò che accade quotidianamente a Montesanto è decisamente realistica. I quartieri spagnoli sono una realtà a sè stante, lo sono i vicoli di Napoli in generale. Se non sei dei vicoli percepisci di essere in un mondo diverso. Talvolta scherzando dico: siamo ancora a Napoli? Ma forse dentro di me non sto scherzando molto.

A proposito di omertà e di paura, è più che naturale che il prof. Cravero (diciamocelo, come molti di noi) non abbia voluto fare l'eroe, e non appena ha intuito un pericolo per la propria vita «se n'è
fujut'», se n'è scappato. Così com'è più che naturale che si sia disorientati, ma almeno dal prof. Cravero abbiamo avuto una descrizione, una testimonianza. Chissà se ha avvertito anch'egli l'ospedale. Dagli altri presenti? Abbiamo ottenuto che non si sono interessati alla situazione (Cravero almeno è tornato sui suoi passi potendo rimanere nel sicuro del treno), cercando con tutto comodo di proseguire le loro attività, non hanno chiamato un'ambulanza (dalla descrizione di Cravero ho capito che non ha chiamato i soccorsi perché ha visto che lo facevano già altri), e a quanto risulta non hanno testimoniato in seguito, al di là di alcune «sentinelle» che hanno deciso di collaborare (Cravero almeno ci ha reso partecipi di un suo punto di vista). Attendo smentite di tutto questo casomai fosse errato.

Soprattutto condivido un aspetto: l'esercito è presente e concentrato al Vomero, non a Montesanto. A via Scarlatti (zona centrale del Vomero) è possibile trovare in poche decine di metri camionette dell'esercito, auto della finanza, e presìdi dei vigili urbani. A Montesanto?? Qualche anno fa, per diversi mesi mi capitò di andare con molta più frequenza, rispetto ad ora, a Montesanto. Ho visto di tutto. Molte cose descritte nella testimonianza, ed anche un signore che vendeva cozze in mezzo alla folla ed al traffico su un mini banchetto di legno, in spregio a qualunque norma di igiene. Addirittura se sostavo qualche minuto con la macchina dovevo stare ben attento a non danneggiargli il «nobile esercizio». Difficilmente ho visto un presidio fisso della polizia o dei carabinieri, nonostante due commissariati nei dintorni.

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