Ho letto nei giorni scorsi che le statistiche ci dicono che i bambini di oggi sono più maleducati delle generazioni passate. Una prima considerazione che mi viene è che, in fondo, non è necessaria una statistica. Basta guardarsi intorno, limitandosi alla vita quotidiana e tralasciando la vita politica, e vedere che in autobus o in metropolitana i bambini non fanno sedere le nonne o i genitori (o al contrario sono le nonne o i genitori che fanno sedere i bambini portando gli zaini). Se non impari il rispetto per i tuoi cari non puoi essere rispettoso per altre persone che non conosci o che ti sono meno care dei tuoi famigliari. Nel traffico pur di guadagnare pochi centimetri, diversi automobilisti (adulti) diventano arroganti al punto da rischiare un incidente. E potrei continuare con le file alla posta in cui qualcuno vuol fare il furbo per non perder tempo, con la calca per entrare nella citata metropolitana, eccetera.
La seconda considerazione è strettamente correlata alla prima: se i figli, gli educandi, non sono così educati sarà anche un po' colpa dei genitori. O vogliamo sempre dare la colpa ai politici, alla televisione, a internet, alla scuola? Possibile che sia sempre colpa degli altri? Di sicuro è ANCHE colpa degli altri, ma i bambini seguono gli esempi, e non sanno, inizialmente, distinguere se sono buoni o cattivi. Sta ai genitori filtrare i buoni esempi, se proprio non è possibile evitare un cattivo esempio, cosa possibile solo se tenessimo i bimbi sotto vuoto in freezer, spiegare che proprio quello che hanno visto, non va seguito. Ma questo è compito dei genitori, i quali tante volte sembrano ignorarlo. Mi danno l'impressione che dinanzi ad una non pronta obbedienza, o dinanzi a un pianto, invece di comprenderene i motivi, sembrano travolti da un profondo fastidio, quasi una disgrazia, e subito son pronti a minacciare schiaffoni/punizioni/rimproveri senza ritegno qualunque cosa sia. A prescindere. Senza contare che talvolta danno proprio loro il cattivo esempio ai figli.
Se gli attuali genitori non rispettano le regole; se non tollerano una persona anziana che cammina più lentamente; se sono arroganti, spendaccioni, volgari, superficiali non possono sperare poi che i figli non siano peggiori di loro. Come potranno i genitori, quando sono sani e forti, sperare che i loro figli con le rispettive famiglie li assistano personalmente quando gli si dovrà cambiare il pannolone, o imboccare, o portarli a braccetto piano piano; quando essendo per l'appunto sani e forti hanno disprezzato la vecchiaia altrui e in particolare dei propri genitori. L'esempio con cui la nuova generazione sarà cresciuta sarà che un vecchio malato può essere abbandonato a se stesso, non assistito. Lo dice anche il detto: Quel che tu sei, io ero; quel che io sono tu sarai.
La seconda considerazione è strettamente correlata alla prima: se i figli, gli educandi, non sono così educati sarà anche un po' colpa dei genitori. O vogliamo sempre dare la colpa ai politici, alla televisione, a internet, alla scuola? Possibile che sia sempre colpa degli altri? Di sicuro è ANCHE colpa degli altri, ma i bambini seguono gli esempi, e non sanno, inizialmente, distinguere se sono buoni o cattivi. Sta ai genitori filtrare i buoni esempi, se proprio non è possibile evitare un cattivo esempio, cosa possibile solo se tenessimo i bimbi sotto vuoto in freezer, spiegare che proprio quello che hanno visto, non va seguito. Ma questo è compito dei genitori, i quali tante volte sembrano ignorarlo. Mi danno l'impressione che dinanzi ad una non pronta obbedienza, o dinanzi a un pianto, invece di comprenderene i motivi, sembrano travolti da un profondo fastidio, quasi una disgrazia, e subito son pronti a minacciare schiaffoni/punizioni/rimproveri senza ritegno qualunque cosa sia. A prescindere. Senza contare che talvolta danno proprio loro il cattivo esempio ai figli.
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