Mi chiedo come sia possibile tanta cecità nell'organizzazione della cultura.
Dunque crolla la Domus dei gladiatori a Pompei e secondo The tra le migliori 200 università al mondo nemmeno una è italiana. Ora, io non sono un economista, ma facendo semplicemente due più due potremmo cominciare dal contestare i tagli alla cultura. Potrei dire, citando Fazio, che la cultura è paragonabile alle fondamenta di un palazzo (condivido l'enorme simbolicità del crollo dell'armeria di Pompei, cosa che mi lascia a dir poco tra l'allibito e l'incazzato). Ma al di là di ogni discorso che magari potrà sembrare astratto (anche se non lo è, ma magari se ne parlerà in altri momenti), mi chiedo come non si comprenda che la cultura costituisca una risorsa economica immensa e senza fine per il nostro paese. Potremmo essere straricchi solo sfruttando tutte le bellezze culturali (ed ambientali) che possediamo, potremmo fornire ulteriore occupazione (quindi maggiore sviluppo, quindi maggiori famiglie, quindi altre persone che acquistano e pagano le tasse).
Dice Tremonti provate a farvi un panino con la Divina Commedia? Beh io un panino con diversi milioni di euro che ogni anno deriverebbero dagli incentivi alla cultura, sarei capacissimo a farmelo, ma continuando a tagliare i fondi per la cultura non si va da nessuna parte (altro che a sinistra non si va da nessuna parte).
Tutto questo senza contare che siamo ultimi in Europa in quanto a merce trasportata su treni merci in percentuale a merci trasportata su gomma; senza contare che la corruzione che ci leva complessivamente quasi 200 miliardi di euro l'anno, che abbiamo 110 province e 8100 comuni (che potrebbero essere escluse, le prime, ridotti i secondi) che portano via altre svariate decine di miliardi ogni anno; senza contare che il trasporto pubblico urbano è ancora scarso
Altro che tagli alla cultura: qua stiamo a carissimo amico.
Dunque crolla la Domus dei gladiatori a Pompei e secondo The tra le migliori 200 università al mondo nemmeno una è italiana. Ora, io non sono un economista, ma facendo semplicemente due più due potremmo cominciare dal contestare i tagli alla cultura. Potrei dire, citando Fazio, che la cultura è paragonabile alle fondamenta di un palazzo (condivido l'enorme simbolicità del crollo dell'armeria di Pompei, cosa che mi lascia a dir poco tra l'allibito e l'incazzato). Ma al di là di ogni discorso che magari potrà sembrare astratto (anche se non lo è, ma magari se ne parlerà in altri momenti), mi chiedo come non si comprenda che la cultura costituisca una risorsa economica immensa e senza fine per il nostro paese. Potremmo essere straricchi solo sfruttando tutte le bellezze culturali (ed ambientali) che possediamo, potremmo fornire ulteriore occupazione (quindi maggiore sviluppo, quindi maggiori famiglie, quindi altre persone che acquistano e pagano le tasse).
Dice Tremonti provate a farvi un panino con la Divina Commedia? Beh io un panino con diversi milioni di euro che ogni anno deriverebbero dagli incentivi alla cultura, sarei capacissimo a farmelo, ma continuando a tagliare i fondi per la cultura non si va da nessuna parte (altro che a sinistra non si va da nessuna parte).
Tutto questo senza contare che siamo ultimi in Europa in quanto a merce trasportata su treni merci in percentuale a merci trasportata su gomma; senza contare che la corruzione che ci leva complessivamente quasi 200 miliardi di euro l'anno, che abbiamo 110 province e 8100 comuni (che potrebbero essere escluse, le prime, ridotti i secondi) che portano via altre svariate decine di miliardi ogni anno; senza contare che il trasporto pubblico urbano è ancora scarso
Altro che tagli alla cultura: qua stiamo a carissimo amico.
ciao, ho letto con piacere il tuo post e posso solo aggiungere che una dichiarazione come quella del ministro dell'economia è niente meno che la testimonianza di una politica arrogante e colpevolte cieca di una cecità così grave che le impedisce di vedere nell'istruzione, nella formazione dell'individuo attraverso la cultura (anche io, come te, condivido il terribile parallelismo con le domus di Pompei) e nella ricerca il motore propulsivo per un paese.
RispondiEliminaRipeto: un colpevole cecità.
ciao!
Condivido in toto quello che scrivi
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