Giorgio Bocca se n'è andato a 91 anni. Diverse volte ho apprezzato i suoi articoli ma ancor di più ho apprezzato il suo coraggio di rivedere pubblicamente le proprie posizioni allorquando si è reso conto di aver detto qualche grossa sciocchezza.
Come quando disse dell'eterna favola delle Brigate Rosse raccontata agli italiani dai servizi segreti e dagli inquirenti; salvo poi rivedere pubblicamente la propria idea.
Avere una posizione politica con mille sfaccettature, conferiva a Giorgio Bocca una certa sincerità rispetto a quanto esponesse, indipendentemente dal fatto che si condividesse o meno. Come quando ha riservato giudizi non proprio lusinghieri ad alcune zone di Palermo e di Napoli.
Lì per lì sono rimasto decisamente male nel sentir parlare di gente inguarbile. Perché effettivamente Napoli presenta alcune zone decisamente squallide ed invivibili, alcune catapecchie esistono veramente e così personaggi indegni che lordano tutto quanto toccano.
Ma non sono tra coloro i quali pensa sia solo un problema di Napoli (o di Palermo) e men che meno penso che siano problemi irrisolvibili, anche se estremamente complessi.
Ma anche sapere che non fosse tra coloro che riferisse di pizza mandulin' e 'o sol' oppure che non chiedesse se occorre girare armati a causa della camorra già confortava. Già il fatto che limitasse il problema ad alcune zone, non era una generalizzazione squallida che vedo in molte persone.
E sapere di leggere e di confrontarsi con un giornalista con cui si poteva essere in disaccordo, ma che era enormemente sincero, era per me enormemente confortante, visto il livello di una parte di giornalisti che attualmente ancora persevera nell'inquinare la falda acquifera dell'informazione.
Lì per lì sono rimasto decisamente male nel sentir parlare di gente inguarbile. Perché effettivamente Napoli presenta alcune zone decisamente squallide ed invivibili, alcune catapecchie esistono veramente e così personaggi indegni che lordano tutto quanto toccano.
Ma non sono tra coloro i quali pensa sia solo un problema di Napoli (o di Palermo) e men che meno penso che siano problemi irrisolvibili, anche se estremamente complessi.
Ma anche sapere che non fosse tra coloro che riferisse di pizza mandulin' e 'o sol' oppure che non chiedesse se occorre girare armati a causa della camorra già confortava. Già il fatto che limitasse il problema ad alcune zone, non era una generalizzazione squallida che vedo in molte persone.
E sapere di leggere e di confrontarsi con un giornalista con cui si poteva essere in disaccordo, ma che era enormemente sincero, era per me enormemente confortante, visto il livello di una parte di giornalisti che attualmente ancora persevera nell'inquinare la falda acquifera dell'informazione.
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