11 apr 2012

Lega Nord: la gran presa per i fondelli collettiva.

C'è un crescendo di ipocrisia nella situazione recente che trove nell'affaire Lega Nord solo la punta dell'iceberg: intanto è una situzione più estesa di quanto si pensi. Cito da Byoblu.com:
Per le elezioni politiche del 2008 e fino ad oggi, l’UDC ha percepito quasi 26 milioni di euro, avendone documentati solo 15,7, ma tra i movimenti politici quello di Casini non è che il più virtuoso: gli abbiamo regalato solo il 64% in più rispetto al dovuto. Peggio ha saputo fare il PDL, che ha ricevuto 206 milioni avendo presentato pezze giustificative per appena 53,7 milioni: il 285% in più. E l’Italia dei Valori? Le abbiamo girato 21,6 milioni di euro, anche se ha dimostrato di averne spesi solo 3,4. Parliamo del 529% di guadagno secco. Peggio, molto peggio ha saputo fare tuttavia il Partito Democratico, quello che ha assorbito Lusi: con i suoi 180 milioni di euro di rimborsi percepiti, a fronte di soli 18 milioni e mezzo documentati, ha generato l’876% di utile. Ma la Lega Nord, c’era da scommetterlo, il partito di Roma Ladrona – tanto per intenderci –, batte tutti: ha preso 41,4 milioni di euro presentando scontrini (spero non tutti del Trota) per soli 2,9 milioni, intascandosi quindi il 1308% di fondi pubblici.
E' un dato di fatto, quindi, che questa violazione così macroscopica non è che la rielaborazione delle inchieste ad orologeria che hanno colpito Fini, poi Lusi, poi Belsito. Ricatti, talvolta mezze verità. L'autista del Trota passa dallo sdegno all'enfasi del e te se’ a post!” senza tanti scrupoli nè nausee.

E poi, sinceramente, delle due l'una: o è un complotto, e non c'è bisogno di scusarsi di un bel nulla, o c'è bisogno di scusarsi, e allora non c'è nessun complotto. Parlare di ambo le cose, vuol dire buttarla in caciara quel tanto che basta a non voler far pulizia manco per nulla.

IL TROTA E LA SUA SVEGLIA
ESPRESSIONE
E' ipocrita Bersani nel parlare di legge sul finanziamento ai partiti politici: c'è già stata una volontà popolare che nel 1993 s'è espressa sostenendo che i partiti politici non devono ricevere soldi pubblici. Ma nel 1994, vengono di fatto reintrodotti. Così come trovo ipocrita il Corriere, che mette il contatore dei giorni a decorrere da quando i presidenti delle Camere hanno invocato la riforma dei finanziamenti ai partiti politici; ma che si dimentica della citata volontà popolare bellamente trascurata.
Rosy Mauro in lacrime parla di complotto e che non vuole buttare una vita di lavoro, ma io Rosy Mauro me la ricordo prevalentemente quando sbroccò al Senato, di cui è vicepresidente (sic). Ma se Rosy Mauro si dimettesse da vice presidente del Senato come le chiedono, rimarrebbe senatrice. Con svariate migliaia di euro e benefits. Non voglio pensare malignamente che sia alla sua prima legislatura e voglia ostinatamente arrivare alla pensione.

Trovo molta ipocrisia in Roberto Maroni (qui il discorso integrale di ieri sera) che ora vuole nuovamente riciclarsi, ma cambia idea come cambia il vento: nel 2005 sosteneva i No Tav, salvo poi cambiare idea una volta al Governo. Sul Trota, nel 2008 riteneva fosse una garanzia, ma ora invoca la pulizia. Occorrerà tenerlo ben presente quando si candiderà, e forse diverrà, segretario leghista. Peraltro molti dei dirigenti leghisti slinguazzavano il deretano del capo e del di lui figlio in un crescendo di opportunismo misto a paraculismo degno del peggior Umilio Fido. Quindi se di pulizia si parla, occorre cominciare da Bossi padre e figlio, e continuare verso costoro che tanto lo appoggiavano.

E' ipocrita Ictus Seduto, ovvero sia Kim Jong Bossi, (qui il discorso integrale di ieri sera) il quale ha tentato un'impostazione familistica ma ha fallito anche in questo, oltre che come ex comunista, oltre che come cantante, otre che come medico. E le lacrime da coccodrillo servono a poco, visto che ora è divenuto presidente della Lega. Gli antichi romani avrebbero descritto tale situazione con la locuzione promoveatur ut amoveatur, ovverosia sia promosso affinché sia rimosso. Laurence Peter, psicologo canadese, teorizzò in chiave umoristica il principio di incompetenza, o per l'appunto principio di Peter, secondo cui «in ogni gerarchia, un dipendente tende a salire al proprio livello di incompetenza».

A voler fare le cose senza coglionar nessuno, occorrerebbe quindi decidere se sia o meno un complotto. Nel qual caso punirne i responsabili. Ma nel caso in cui non fosse un complotto, occorrerebbe innanzitutto ristabilire la volontà referendaria proibendo i finanziamenti pubblici ai partiti; condannando tutti coloro ne abbiano fatto (o favorito) un uso indebito, indipendentemente dal partito di appartenenza, ed emarginare politicamente tutti coloro i quali li abbiano palesemente applauditi, appoggiati, esaltati per manifesta incapacità politica. 

Ma dubito che le indagini giornalistiche smettano di essere ad orologeria dalla sera alla mattina.

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4 commenti:

  1. La peggio Italia sta venendo a galla!!!
    Buona serata

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    1. Difatti, e come diceva il compianto Corrado: e non finisce qui ... Buona giornata

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  2. Sono ipocriti? O sono semplicemente una manica di opportunisti pronti a saltare di volta in volta sul carro del vincitore? N. B.: non è che una delle due scelte sia meglio dell'altra. Siamo in mano a gente che o è del tutto incoerente, o invece è del tutto coerente nel perseguire solo i propri schifosissimi interessi.

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