Sulle recenti dichiarazioni di Ingroia - «un copione che si ripete così come accadde a Giovanni Falcone» - vorrei spendere solo due parole.
Ingroia - che peraltro gode della mia stima - non si paragona direttamente a Falcone, ma a scanso di equivoci vorrei evidenziare alcune sostanziali differenze tra costoro.
Quest'ultimo non ha mai richiesto voti, ma - seppur al ministero della Giustizia - svolgeva attività tecniche proprie di un magistrato.
Quest'ultimo non ha mai richiesto voti, ma - seppur al ministero della Giustizia - svolgeva attività tecniche proprie di un magistrato.
Non ricordo che Falcone abbia partecipato a congressi di partito, ma semmai a talk show, ed al solo fine di rendere noti al grande pubblico i fenomeni mafiosi (fino agli anni Ottanta vigeva ancora la convinzione che la mafia non esistesse).
Gli attacchi e gli scippi subiti da Falcone erano cento volte superiori a quelli subiti da Ingroia. Nè mi risulta che Ingroia abbia subito attentati, nè è stato accusato di esserselo autoprocurato. Falcone è stato anche accusato di aver insabbiato le carte dei processi nel rapporto con la politica; è stato accusato di fare il professionista dell’antimafia; è stato accusato di andare nei palazzi della politica.
Con tutta la stima per Ingroia, ma proprio no, non è come Giovanni Falcone. Nè forse intendeva paragonarsi.
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