Tralasciando il fatto che la frase pare non sia di De Coubertin ma pare mutuata dal vescovo Ethelbert Talbot che a sua volta la mutuò da un filosofo greco, nessun atteggiamento è più perdente de «L'importante non è vincere ma partecipare». Laddove tutti lottano anche con mezzi sleali per prevalere sul prossimo, accontentarsi di partecipare porta a sconfitta sicura, tanto vale dedicarsi alla botanica.
Trovo molto più interessante la seconda parte del motto: «La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene»: l'importante è battersi lealmente per ottenere il massimo possibile, anche e soprattutto la vittoria, ma se proprio ciò non dovesse capitare nonostante si sia fatto il possibile, si può anche dormire sonni sereni.
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