28 feb 2009

Questione di punti di vista.

In settimana ho affrontato il tema del pregiudizio in relazione all'equazione romeni/marocchini/immigrati = violentatori/stupratori/criminali. Il dato del Viminale, è sempre bene ricordarlo, indica che, almeno per le violenze sessuali nel 2008, il 60% delle violenze è stata commessa da italiani, il 7% dai romeni.

Già qui c'è un ottima ragione per cominciare a smetterla di generalizzare ogni qualvolta è un romeno a violentare una donna o un bambino. La gravità è ugualmente alta, e in modo severo devono essere processati e giudicati tutti i violentatori/pedofili.

Ma oggi credo si aggiunga un altro tassello fondamentale. Un romeno - un bambino per la precisione - lunedì scorso avrebbe subìto abusi da un italiano. La notizia è di lunedì ma emerge oggi - sabato - con cinque giorni di ritardo e con tutti i condizionali del caso (peraltro necessari) quando si accerta una verità così delicata. Non so perché ma a ruoli invertiti - violentatore romeno e donna/bambino italiani - a momenti dichiaravamo guerra alla Romania. Sarà un caso?

In realtà l'attenzione è tutta su cosa ha detto Berlusconi a Sarkozy: Ti ho presentato la tua donna. No no: hai studiato alla Sorbona. Nel frattempo a Berlusconi è morta la sorella e quindi ha di meglio da fare che rispondere a queste cose per certi versi futili.

In questo caso emerge una sorta di doppia verità sulla dipendenza da gaffe del premier: Berlusconi troppe volte ha utilizzato frasi di dubbio gusto (ne ho collezionate 23 dal 2001 ad oggi ed accetto segnalazioni), ma non sempre occorre rimarcare a parole l'inopportunità di una battuta fuori posto (anche se rimane una battuta fuori posto). Adesso a quanto pare due parlamentari (tra cui l'Onorevole Concia) vogliono denunciarlo alla Corte di Giustizia (pieno di magistrati notoriamente comunisti e scappati dagli USA all'epoca del maccartismo) per il disprezzo che avrebbe manifestato in questa occasione, ma anche quando disse ad una precaria di trovarsi un miliardario per sistemarsi.

Le comprovate e comprensibili reazioni negative della stampa internazionale di ogni colore a Berlusconi inevitabilmente servono a molto poco, così come il rilevare, seppur giustamente, come sia sconveniente per un Premier (di 72 anni, quindi non un giovanotto imberbe) non pensare a ciò che si dice.

Comunque sia se invece di vantarsi di dire quello che si pensa si pensasse a quello che si dice, probabilmente le gaffe potrebbero essere di meno.

5 commenti:

  1. Sai cosa, io ci ho pensato a sti' dati. In realtà, l'altro giorno, muovendo le tue stesse obbiezioni, in una chiaccherata, sono rimasto spiazzato. Lì per lì, ho risolto indicando un punto lontano e gridando "Ehi, guardate, c'è bigfoot" e poi me la sono data a gambe.
    Comunque, vengo al punto. L'obbiezione era:
    "Sì, ma i rumeni, in percentuale rispetto al totale della popolazione sono poche centinaia di migliaia. Gli italiani sono milioni. Quindi il 7% è un dato alto, del totale, rispetto al numero di romeni presenti."
    ...

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  2. La considerazione è anche giusta (è stata fatta anche a me ieri sera), ma va coniugata con l'ulteriore premessa che, ancorché in minoranza, la comunità romena conta comunque più di un milione di elementi in Italia non è quindi tanto sparuta.

    Secondo poi: il messaggio vorrei passasse è che non si deve mai generalizzare. Mettiamo anche che una parte rilevante dei rumeni in Italia delinque (cosa da dimostrare), non è corretto fare di tutta l'erba un fascio. Senza contare che quando è stato violentato un bimbo rumeno avrai visto le reazioni diverse della stampa.

    La cosa importante che vorrei sostenere (ed immagino anche tu se hai fatto lo stesso discorso mio) è che la tutela delle persone deboli (in questo caso donne e bambini) non va imperniata sulla distinzione razziale, nè deve avere come punto cardine ingenerare la paura, ma va basata sugli strumenti di prevenzione e di tutela più efficaci.

    Un violentatore è pericoloso indipendentemente dalla sua etnia. Secondo me è questo che deve passare, al di là dei numeri.

    Scusa la lunghezza. Dimmi che ne pensi.

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  3. Sono molto d'accordo soprattutto sul tuo ultimo passaggio. Sono certo che la paura che si sta generando è un mezzo per giungere ad una stretta sulle libertà fondamentali: dallo sciopero, alle manifestazioni, (decreto maroni) passando per le ronde e, perchè no, al presidenzialismo
    Resta il fatto, cosa che fa veramente specie, che i consensi per queste misure più demagogiche che altro, sono in salita.

    Sull'equazione rumeno=pericolo non c'è molto da aggiungere. Il fatto è che i reati ad alto impatto sociale sono questi, non la corruzione o l'aggiotaggio. Bisogna fare funzionare la giustizia, senza bisogno di riformarla. (Nonostante il codice penale ha bisogno di una bella restaurata) Ma questa, è un'altra storia. Seppur collegata.

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  4. Concordo sul fatto che il codice vada restaurato (magari ci scriverò un post) perché nel frattempo sono cambiate alcune concezioni (non quelle generali - però - tipo la personalità della pena o il fatto che non è reato un comportamento non esplicitamente considerato tale dalla legge).

    Sul resto è probabile che sia così ma mai disperare nella vita.

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  5. Ciao, ho inserito il tuo link su Mondo Contrario.
    Grazie per lo scambio, leggerò spesso il tuo blog in quanto mi sembra interessante.

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