10 giu 2009

Quando la paura fa 90.

1) Breve commento alle elezioni.
Quando comincia a mancare lo spirito critico, è segno di declino di una società. Lo spirito critico dovrebbe essere coltivato dall'informazione, che notoriamente in Italia è identificabile nel numero 90. Il 90% dell'informazione è a 90° verso il potere, perchè ha paura, e si sa: la paura fa 90. Per fortuna ciò che rimane pare sia in crescita. Libero sostiene che è PERFETTO, quando in realtà il plebiscito di cui tanto si vantava Berlusconi non è avvenuto per niente. Forse pregustava i soldi della vendita di Kakà al Real, e c'ha visto doppio. Comunque sia: il 46% di inizio maggio ("minimizzato" a: ben oltre il 40%) è lontano. Comunque sia Libero una cosa giusta l'ha scritta nel titolo che commenta le elezioni: "Fuori i comunisti". Spero che Berlusconi la smetterà di prendersela con Stalin e dintorni per le cose che lui stesso dice.

Passiamo al PD: ha evitato di annegare, ma certo è ancora in acque alte: dovrà abbandonare il maanchismo, gettare il cuore oltre l'ostacolo e lanciare i giovani (non fuori dal partito, ma in una carriera politica degna di questo nome). Personalmente non capisco l'atteggiamento da "temevamo peggio". Peggio dei 4 milioni di voti persi? Peggio di così? Bah, francamente temo di non capire. Consiglio tutto personale: invece di provare a raccattare poltrone dai centristi-cattolici-papisti-semiberlusconiani ma anche del PD, perché non fare una scelta di campo coraggiosa ed alternativa? Tipo: perché non nominare Angela Finocchiaro segretario del PD e Debora Serrachiani sua vice? Scelta coraggiosa, tutta al femminile, quasi azzardata, ma potrebbe pagare. Mi sembra proprio che in questo caso assenza di senso critico e mancanza di coraggio siano tutti nel PD.

Inutile dire che IdV e Lega - per motivi diversissimi - continueranno a crescere fintantoché crescerà lo scoramento per i due più grandi partiti (e sia da un lato che dall'altro c'è motivo di delusione).

2) Beppe Grillo al Senato.
Sempre in tema di informazione a 90°: giustamente Grillo fa notare che per due anni la legge ha giaciuto senza che nessuno s'interessasse di 350 mila italiani (nè quotidiani, nè il Parlamento stesso), e Schifani sa solo dire: "Non ci si può rivolgere al Parlamento e nello stesso tempo offendere i componenti. L'offesa qualunquistica e volgare contro il Parlamento è già stata usata con esiti drammatici contro le istituzioni. Non dobbiamo assecondare istinti e pulsioni che nulla hanno a che fare con la tutela delle nostre istituzioni". Non so voi, ma al di là del termine "zoccola" (che francamente poteva risparmiarsi), non ho visto nessuna offesa personale. Toni assai duri, è certo. Schifani si ferma alle parole dure, non ai concetti. Si ritorna anche in questo caso al tema già trattato del binomio forma-contenuto (ne ho già scritto il 21 maggio scorso in relazione al successo di Berlusconi). Probabilmente la forma nuda e cruda usata da Grillo funziona per chi è attratto dai toni duri, e poi prova ad approfondire i concetti. Così, dal presidente del Senato (per l'alto ruolo che svolge) mi aspetto un commento profondo, sul merito e non solo e semplicemente sulle parole. Se qualche tono può sembrare eccessivo, penso che siamo tutti sufficientemente maggiorenni e vaccinati per sopportare una parolaccia e per non scandalizzarci per delle cose (peraltro anche condivisibili) dette a muso duro. Invece vedo molta superficialità nel commentare solo le parole di Grillo, i suoi modi estremamente diretti e qualche parolaccia. Vorrei che si commentassero i fatti.

3) Gheddafi in Italia.
Grande accoglienza in Italia per Gheddafi. Non entro nel merito, perché Gheddafi è un personaggio controverso ed il discorso è decisamente articolato. Rischierei di andare oltre le mie conoscenze: dico solo che dal Dalai Lama sono scappati tutti. Non che Gheddafi, in qualità di leader di uno stato straniero, non debba essere ricevuto. Ma anche il Dalai Lama doveva essere ricevuto, in quanto portatore di un messaggio di pace, in quanto Premio Nobel. Non il Papa, non Prodi, non D'Alema, non Camera e Senato (i presidenti erano Bertinotti e Marini). Solo Formigoni.

Video dell'intervento di Beppe Grillo alla commissione Affari Costituzionali del Senato. Sul suo blog anche il testo


4 commenti:

  1. Ciao Sandro. Grazie mille per l'interessamento. Direi che adesso va un pò meglio. Riprendo a scrivere sul blog e ti mando un grande saluto ringraziandoti nuovamente per esserti interessato. Ci sentiamo sicuramente presto. Saluti

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  2. INCHIESTA LETIZIA - L'ASSORDANTE SILENZIO DI REPUBBLICA E C.
    di Rita Pennarola [ 05/06/2009]


    Ad una settimana esatta dall'uscita - sul portale e in edicola - della nostra inchiesta "Isso, essa e 'a malavita", sui siti internet di mezzo mondo rimbalzano le notizie riportate in esclusiva dalla Voce e sono ormai tantissimi i lettori che nei blog si chiedono perche' questa stringente ricostruzione della vicenda Noemi non abbia trovato riscontro sulle pagine dei principali quotidiani italiani, che pure da settimane si affannano a tempestare il premier Berlusconi di domande sulla sua vita privata.
    E' un interrogativo che oggi ci poniamo anche noi della Voce.
    A parte il sito di Micromega che pure a Repubblica e' collegato i grandi media di riferimento del capitalismo italiano e dei suoi interessi economico-finanziari hanno preferito eludere il quesito. Un interrogativo che, se le ipotesi investigative fossero confermate, metterebbe a rischio le fondamenta della nostra stessa democrazia, con uno scenario in cui le holding della camorra sono in grado di condizionare un capo di governo attraverso la loro tradizionale forza d'intimidazione e minaccia.
    Chi conosce da vicino la storia dell'inceneritore di Acerra sa bene quanto negli ultimi due anni i clan (e non certamente solo quelli locali) abbiano cercato con ogni mezzo di impedirne l'apertura. Fermi restando tutti i gravi problemi ambientali causati da un impianto vetusto e sottoposto a indagini della magistratura, resta il fatto che un colossale apparato ingoia-rifiuti sottrae alla malavita organizzata quei giri d'affari per lo smaltimento illegale di scorie tossiche che finora avevano reso milioni e milioni di euro ogni anno.
    Ma sono anche altri i quesiti che gli italiani si sono posti negli ultimi mesi e ai quali l'inchiesta della Voce fornisce le uniche spiegazioni plausibili. Perche', ad esempio, il Viminale ha sferrato un'offensiva senza precedenti proprio al clan dei Casalesi, mettendo a segno una serie di arresti e confische quasi ogni giorno? E perche' in tutte queste occasioni il premier non ha mai – come e' di prassi – espresso soddisfazione ufficiale per i risultati portati a casa da un ministro del suo governo?

    Qualche risposta cominciamo a darcela anche noi. Per i grandi quotidiani italiani e' piu' facile, soprattutto in piena campagna elettorale, continuare con il riferimento agli incontri "piccanti", fare in modo che El Pais pubblichi quelle foto di modelle in bikini a Villa Certosa (oscurate in Italia dal Garante della privacy) o sollevare un polverone sugli chansonnier a bordo dei voli di Stato, piuttosto che dover ammettere una terribile verita': un intero Paese potrebbe essere gia' sotto scacco della camorra attraverso minacce personali al primo ministro e alla sua famiglia. Una guerra e' in atto fra lo Stato e quella stessa orrenda multinazionale del crimine che Roberto Saviano ha messo a nudo in tutta la sua truculenta opulenza. E questa guerra avrebbe un “ostaggio” eccellente: Silvio Berlusconi. tac

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  3. Prego Umberto, ci mancherebbe. Sono contento che vada meglio. Ci sentiremo presto e ritornerò con grande piacere a leggerti sul blog adesso che riprenderai a scrivere.

    Ringrazio anonimo per l'articolo che peraltro avevo già letto. Ho aggiunto il link in calce al mio post su Noemi, in modo tale che l'idea che può farsi il lettore può essere ancora più completa.

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  4. Anch'io concordo assolutamente con te: quando si tratta di Grillo, ci si ferma sempre alle parole esteriori, senza entrare nel merito dei concetti. La solita italietta

    lele

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