Sandro Bondi che mostra il suo piglio sicuro |
D'altronde da un separato ex comunista che dice di essere un cattolico di sinistra, ministro in un governo di destra non mi aspetto granché. insomma poche idee ma confuse. Specie quando parla di libertà di stampa con Feltri, Minzolini e la Santanché.
Le critiche per il premio a Dragomira Bonev avranno fatto il resto insieme alla figuraccia che ha fatto quando l'hanno beccato a fare il pianista in Parlamento.
In questo contesto, appare la prima lettera strappalacrimecasoumano ai compagni del PD in cui supplicava il centrosinistra di ritirare la mozione di sfiducia. In realtà, quella mozione, è una delle poche cose che il PD ha fatto di buono in tempi recenti quando non era troppo impegnato a non differenziarsi dalla maggioranza.
Adesso arriva, da parte di Bondi, la seconda lettera strappalacrime (con le precedenti esternazioni aveva suscitato solo ilarità e compassione): non ha sortito effetti diversi con la lettera di ieri. Poverino, s'è impegnato, magari ha sbagliato, ma ha fatto riforme importanti. E voleva essere appoggiato di più soprattutto dalla propria parte politica.
No no, dice singhiozzando, non è colpa di Silvio. Anzi: vuole dimettersi per fare il senatore, per dedicarsi alla famiglia (la seconda) e dedicarsi alla sua vocazione: fare l'intellettuale. ed il militante per contribuire alla crescita comune.
Tutto giustissimo ... tranne il voler fare l'intellettuale. Ascolta un consiglio: lascia perdere Sandro, non ti apprezzano. Fai una cosa buona per tutti: ritirati nel sacro ordine delle spogliarelliste scalze. Vedrai che apprezzeranno tutti, esattamente come apprezzeranno le tue dimissioni.
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