Ugo Sposetti, deputato del Partito Democratico ed anche consigliere comunale di Viterbo, non contento di percepire un doppio stipendio nè di quanto aveva un mesetto fa il suo collega in relazione all'election day, ha pensato che da troppo tempo il PD non aveva un colpo di genio, ed ha avuto una pensata geniale.
Solo al Partito Democratico poteva venire in mente una cosa simile: estendere i rimborsi pubblici anche alle fondazioni, oltre che ai partiti, per i quali vi sarà uno sbarramento solo dell'1%.
Sposetti è il primo firmatario e strenuo difensore del provvedimento, ma analizzando l'elenco dei firmatari* vediamo che la compagine del Partito Democratico si estende alla quasi totalità. (41 firmatari su 55 compreso Sposetti). Non è un singolo scellerato, come si poteva anche pensare, con sforzo immane, nel caso dell'election day.
Quando, poi, verranno a cianciare lamentandosi sui tagli indiscriminati opponetegli questa enorme incoerenza.
* Gli altri firmatari della proposta sono, in ordine alfabetico:
ALBONETTI Gabriele (PD);
BARBARESCHI Luca Giorgio (PDL);
BOCCIA Francesco (PD);
BRANDOLINI Sandro (PD);
BRUGGER Siegfried (Misto);
CAPODICASA Angelo (PD);
CECCUZZI Franco (PD);
COLANINNO Matteo (PD);
CUPERLO Giovanni (PD);
D'ANNA Vincenzo (IR);
ESPOSITO Stefano (PD);
FADDA Paolo (PD);
FARINA Gianni (PD);
FLUVI Alberto (PD);
FONTANELLI Paolo (PD);
GARAVINI Laura (PD);
GATTI Maria Grazia (PD);
GIACOMELLI Antonello (PD);
GNECCHI Marialuisa (PD);
GRAZIANO Stefano (PD);
LENZI Donata (PD);
LOLLI Giovanni (PD);
LOSACCO Alberto (PD);
LOVELLI Mario (PD);
LUONGO Antonio (PD);
MADIA Maria Anna (PD);
MARCHIGNOLI Massimo (PD);
MARINELLO Giuseppe Francesco Maria (PDL);
MARINI Cesare (PD);
MERLO Giorgio (PD);
MIGLIOLI Ivano (PD);
MURER Delia (PD);
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno (PD);
PAGANO Alessandro (PDL);
PEZZOTTA Savino (UDC);
PIZZETTI Luciano (PD);
PORTA Fabio (PD);
QUARTIANI Erminio Angelo (PD);
RAMPI Elisabetta (PD);
RUGGHIA Antonio (PD);
SANI Luca (PD);
SCHIRRU Amalia (PD);
SERVODIO Giuseppina (PD);
TIDEI Pietro (PD);
TOUADI Jean Leonard (PD);
TRAPPOLINO Carlo Emanuele (PD);
TULLO Mario (PD);
VACCARO Guglielmo (PD);
VELLA Paolo (PDL);
VELO Silvia (PD);
VIGNALI Raffaello (PDL);
ZACCHERA Marco (PDL);
ZELLER Karl (Misto-Minoranze Linguistiche);
ZUNINO Massimo (PD).
Solo al Partito Democratico poteva venire in mente una cosa simile: estendere i rimborsi pubblici anche alle fondazioni, oltre che ai partiti, per i quali vi sarà uno sbarramento solo dell'1%.
Sposetti è il primo firmatario e strenuo difensore del provvedimento, ma analizzando l'elenco dei firmatari* vediamo che la compagine del Partito Democratico si estende alla quasi totalità. (41 firmatari su 55 compreso Sposetti). Non è un singolo scellerato, come si poteva anche pensare, con sforzo immane, nel caso dell'election day.
Quando, poi, verranno a cianciare lamentandosi sui tagli indiscriminati opponetegli questa enorme incoerenza.
* Gli altri firmatari della proposta sono, in ordine alfabetico:
ALBONETTI Gabriele (PD);
BARBARESCHI Luca Giorgio (PDL);
BOCCIA Francesco (PD);
BRANDOLINI Sandro (PD);
BRUGGER Siegfried (Misto);
CAPODICASA Angelo (PD);
CECCUZZI Franco (PD);
COLANINNO Matteo (PD);
CUPERLO Giovanni (PD);
D'ANNA Vincenzo (IR);
ESPOSITO Stefano (PD);
FADDA Paolo (PD);
FARINA Gianni (PD);
FLUVI Alberto (PD);
FONTANELLI Paolo (PD);
GARAVINI Laura (PD);
GATTI Maria Grazia (PD);
GIACOMELLI Antonello (PD);
GNECCHI Marialuisa (PD);
GRAZIANO Stefano (PD);
LENZI Donata (PD);
LOLLI Giovanni (PD);
LOSACCO Alberto (PD);
LOVELLI Mario (PD);
LUONGO Antonio (PD);
MADIA Maria Anna (PD);
MARCHIGNOLI Massimo (PD);
MARINELLO Giuseppe Francesco Maria (PDL);
MARINI Cesare (PD);
MERLO Giorgio (PD);
MIGLIOLI Ivano (PD);
MURER Delia (PD);
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno (PD);
PAGANO Alessandro (PDL);
PEZZOTTA Savino (UDC);
PIZZETTI Luciano (PD);
PORTA Fabio (PD);
QUARTIANI Erminio Angelo (PD);
RAMPI Elisabetta (PD);
RUGGHIA Antonio (PD);
SANI Luca (PD);
SCHIRRU Amalia (PD);
SERVODIO Giuseppina (PD);
TIDEI Pietro (PD);
TOUADI Jean Leonard (PD);
TRAPPOLINO Carlo Emanuele (PD);
TULLO Mario (PD);
VACCARO Guglielmo (PD);
VELLA Paolo (PDL);
VELO Silvia (PD);
VIGNALI Raffaello (PDL);
ZACCHERA Marco (PDL);
ZELLER Karl (Misto-Minoranze Linguistiche);
ZUNINO Massimo (PD).
Quando si tratta di aumentarsi lo stipendio improvvisamente in parlamento finiscono tutte le lotte e diventano tutti amici.
RispondiEliminaLa magia dei soldi
concordo che la classe politica italiana non brilla certo per coerenza, ma i partiti sono istituzioni da salvaguardare comunque e i rimborsi se giusti e oculati non devono far gridare allo scandalo. Quanto all'estensione di essi anche alle fondazioni, anche qui occorrerebbe valutare nel merito, la generalizzazione non va mai bene.
RispondiEliminaun caro saluto
@ PalleQuadre: non potrei essere più d'accordo
RispondiElimina@ wiska: condivido che non si debba generalizzare, non era mia intenzione; ma il problema intendo segnalare è che i nostri conti sono alla rovina e occorre tirare la cinghia.
Già paghiamo i politici fior di soldi, poi paghiamo i rimborsi elettorali, poi paghiamo le pensioni agli ex politici, le scorte le auto blu. In tempi di crisi occorre fare i tagli, e in genere dovrebbe cominciarsi da coloro che sono privilegiati.
Allora (1) dimezziamo il numero, gli stipendi e le pensioni dei politici; (2) aboliamo le province e accorpiamo i comuni con meno di 100.000 abitanti; (3) decimiamo le auto blu; (4) diminuiamo i rimborsi elettorali.
Altrimenti se non si fa così, chi ci governa si vede autorizzato a tagliare i fondi della cultura, della sanità e della sicurezza. E non mi sembra il caso.
sono d'accordo sui tagli ed anche, aggiungo, all'abolizione delle pensioni maturate dopo un solo mandato parlamentare.Non cadiamo però nel tranello qualunquista di credere che con questo si raddrizzi la dissestata economia italiana, serve ben altro.
RispondiEliminacon stima
Penso solo che si debba dare una priorità ai tagli e nel darla penso che si debba cominciare dalle voci indicate (sulle pensioni concordo in pieno).
RispondiEliminaPerò ti faccio notare solo una cosa:
- nel 2005 le Province hanno avuto spese pari a 16 miliardi di euro.
- ammesso che delle circa 630 mila auto blu ne siano effettivamente in funzione 500 mila e che costino 10 mila euro l'anno sono altri 5 miliardi di euro.
Ora: solo queste due voci di spesa (totale 21 miliardi di euro annui) sono una manovra finanziaria in piena regola ma fatta di tagli che non tocca la povera gente.
concordo sulle auto blu, mentre sulle province la cui abolizione è stata evocata solo per demagogia (da Berlusconi in primis, ma anche da esponenti della sinistra), penso che eliminarle non sia così semplice e, in alcuni casi, nemmeno utile.
RispondiEliminaa presto