Amnesty Inernational ha pubblicato il rapporto per il 2008 sulla pena di morte. Alcuni dati sono interessanti nella loro drammaticità. Il 72% delle esecuzioni avviene in Cina (1278 esecuzioni nel 2008). A nulla sono valse le Olimpiadi (post da me scritto il 07/08/2008) e le Paralimpiadi per far valere i diritti civili in Cina. Tutte belle le chiacchiere sulla necessità degli atleti di boicottare la cerimonia d'apertura. A cosa sarebbe servito? Cosa fanno le diplomazie mondiali? A cosa lavorano?
Ah dimenticavo: lo Stato Pontificio/Città del Vaticano ha previsto la pena di morte formalmente abrogata solo nel 2001 (anche se negli statuti fondamentali fu abrogata nel 1969): ma per chi predica la pace mi sembra comunque incoerente.
Ma soprattutto, Ratzinger cosa fa? Vi segnalo una lettera (nel link in lingua inglese, il punto in questione è al punto 3) di una persona che all'epoca era Cardinale: JOSEPH RATZINGER:
«Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell’aborto e dell’eutanasia. Per esempio, se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull’applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la Santa Comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell’applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale. Ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull’applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all’aborto e all’eutanasia».
In pratica: si può fare la guerra e si può applicare la pena di morte, ma non si può in nessun modo far abortire - per esempio - una bambina di nove anni stuprata.
La pena di morte è inutile, perché non risulta che dove applicata abbia fatto diminuire sensibilmente il compimento dei reati per i quali è prevista come sanzione, è irreversibile, quindi in caso di errore umano non si può tornare indietro, è sproporzionata ed inumana rispetto ai reati commessi, e quand'anche ci si trovasse dinanzi a reati particolarmente efferati non si può avallare l'idea della vendetta come punizione.
contrario
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